Aeroporto e metropolitana hanno offuscato il sogno decennale e visionario di Massimo Cialente. É stato proprio il sindaco uscente ad ammettere «le pesanti sconfitte» in occasione della relazione di fine mandato affidata ad un'aula semi vuota. Al proprio posto per rispetto istituzionale, soltanto Vincenzo Vittorini e Angelo Mancini. Se ne va, dunque il sindaco del terremoto che ha saputo in qualche modo tenere la barra a dritta non perdendo mai la sua vision strategica di città, che ha cercato di realizzare attraverso un complesso puzzle, le cui tessere dopo il 2009 sono state faticosamente posizionate una ad una. «Abbiamo dovuto affrontare questioni che non avevano precedenti ha spiegato - abbiamo percorso strade nuove, sperimentando, con un personale ridotto all'osso». La visione della città nel post sisma ha ricordato Cialente è stata disegnata dall'Ocse che aveva ripreso le linee guida del piano strategico del 2008. «Forse, sto pagando politicamente per i tanti no detti: servivano però, per delineare le politiche di sviluppo che siamo stati capaci di mettere in campo e di cui raccoglieremo i frutti nei prossimi anni: i sottoservizi stanno suscitando interesse internazionale, la fibra arriverà fin dentro gli appartamenti, L'Aquila sarà una delle cinque città dove si sperimenterà il 5G, abbiamo sbloccato anche l'anello in fibra ottica che collegherà le principali strutture pubbliche della città; non è un caso che Fca abbia deciso di sperimentare qui l'auto a guida assistita, che Zte porterà all'ex Italtel uno dei suoi centri di ricerca sul mondo Ict, non è un caso che la Thales Alenia abbia investito sul territorio, e che lo stesso farà Selex: abbiamo individuato il vento giusto». Cialente non ha nascosto tuttavia le sconfitte, pesantissime, fra cui «i tempi insopportabili delle opere pubbliche, colpa di una burocrazia soffocante e, forse, della marginalizzazione che stiamo vivendo a livello regionale». Altra sconfitta è «il mancato sviluppo dell'aeroporto di Preturo a scopi commerciali: la città ha perso una occasione, ha accettato di piegarsi a logiche altre, così il Consiglio comunale e anche pezzi della maggioranza, a seguito di un attacco giornalistico straordinario. Eppure, tra qualche anno l'aeroporto avrà un suo futuro, anche a scopi turistici, e l'affidamento della gestione dei piccoli scali a privati, con bandi pubblici, sarà il destino delle strutture di questo tipo». Ancora: la metropolitana: «Lascio la città con le rotaie, i fili e i pali laddove li avevo trovati: ci ho provato, a risolvere l'impasse, ma ho rischiato l'arresto, e per fuoco amico tra l'altro; ringrazio chi ha presentato l'esposto sul tentativo di transazione, però: essendo stato indagato per circa tre anni, ho potuto affrontare un check up completo, e ne vengo fuori pulitissimo. Sulla metropolitana, non so davvero come andrà finire: la questione è affidata alla giustizia civile che ha tempi incompatibili con la vita amministrativa e sociale di una città».