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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/04/2017
Testata giornalistica: Abr24 News
‘No ai tagli al sociale e alla sanità’, Migliaia di persone manifestano a Pescara

Maxi manifestazione, stamani, a Pescara, contro i tagli al sociale e per difendere il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi. Circa duemila le persone che in piazza Alessandrini hanno partecipato alla mobilitazione regionale promossa da Cgil, Cisl, Uil, Spi-Cgil, Cisl-Fnp, UilP, Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fp-Uil. Tante le persone arrivate da altre città e da fuori provincia con numerosi pullman. Presenti anche alcune associazioni, tra cui Carrozzine Determinate Abruzzo

Tra cori, striscioni, slogan, interventi e concerto finale, obiettivo della manifestazione era quello di dire “no ai tagli, decisi dal Governo, di ulteriori risorse al Fondo Santario Nazionale ed al Fondo per le Politiche Sociali e della Non Autosufficienza”.

In Abruzzo, ricordano i sindacati, oltre 15.000 famiglie sono scese al di sotto della soglia di povertà, aumentano coloro che rinunciano alle cure sanitarie, le politiche sociali sono carenti, importanti leggi regionali sul welfare non sono finanziate o lo stanziamento previsto è assolutamente carente. “Nonostante ciò nella Regione Abruzzo i tagli sulle politiche sociali ammontano a 50 milioni di euro”.

“Il problema dei tagli – afferma il segretario generale della Cisl AbruzzoMolise, Maurizio Spina – è nazionale e le rassicurazioni di Poletti non ci convincono perché mancano riferimenti e risorse. La Regione deve farsi sentire, perché in Abruzzo l’entità dei tagli creerà le condizioni per non poter fare più nessuna politica sociale. Sulla sanità, all’assessore Paolucci diciamo che bisogna iniziare a fare ciò che abbiamo concordato per la crescita della sanità territoriale. C’è qualcosa che non funziona e bisogna invertire la rotta. E’ inutile definire impegni che poi non si realizzano”.


“Siamo di fronte ad una vera e propria macelleria sociale – dice il presidente di Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante – Altro che welfare e altro che benessere. I disabili non hanno più risposte di alcun tipo e le famiglie sono abbandonate con problemi enormi da gestire. Dalla legge sull’autismo a quella sulle barriere architettoniche e al piano scolastico, c’è il disinteresse più totale su tutto. Nella sanità, ormai, se non hai i soldi non sei nessuno. Non ci sono più i servizi elementari. Prossimamente torneremo ad occupare il Consiglio regionale, perché non sono queste le risposte da dare alle categorie più deboli”.

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