L'AQUILA"L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". Così esordiva a ogni suo intervento Ginettaccio Bartali. Lo ha quasi parafrasato ieri mattina Lelio De Santis, segretario regionale Idv e a capo della lista "Cambiare Insieme", che appoggia il candidato sindaco del centrosinistra, Americo Di Benedetto.Al Canadian Hotel, De Santis, con molti sostenitori al seguito - tanti giovani, ma anche vecchie conoscenze della politica aquilana, come Pasquale Corriere, David Filieri, Umberto Di Prospero - ha presentato il simbolo, ha parlato su grandi linee del suo programma e ha mosso critiche pesanti all'amministrazione uscente. Un atteggiamento che potrebbe sembrare in contraddizione con l'appoggio al centrosinistra, ma che Lelio De Santis aveva già ampiamente giustificato a suo tempo con le dimissioni da assessore.«Diciamo sì a quello che abbiamo concordato», ha spiegato De Santis, «e non a tutto ciò che ci viene proposto. La rinuncia al simbolo Idv? Noi siamo legati all'Aquila. Le decisioni le prendiamo qui. Non come il centrodestra, dove la decisione per il candidato sindaco è stata presa da Roma, calata dall'alto», ha affermato De Santis. «Non rinunciamo all'Idv per due motivi: intanto su 32 candidati in lista 25 saranno Idv; poi, la politica amministrativa che abbiamo in mente e basata su tre punti fondamentali (lavoro, legalità-moralità, efficienza e semplificazione amministrativa), sono proprio i punti dell'Idv. Non c'è il simbolo, ma c'è la filosofia politica del partito, calata in una forte territorialità e nei grandi problemi che affliggono la nostra città e le frazioni».E a proposito di frazioni, De Santis, tra le sue proposte indica proprio la costituzione di un «ufficio apposito per la ricostruzione delle frazioni, perché L'Aquila oggi è una città diversa, una città policentrica, dove il centro storico resta il cuore pulsante, ma le frazioni, soprattutto quelle più popolose, come Paganica, Sassa, hanno assunto un'importanza strategica. E lì la ricostruzione è quasi ferma».De Santis ha insistito molto sulla «discontinuità con la passata amministrazione, sui metodi e sull'efficienza. E sulla legalità: non si possono attendere le inchieste della magistratura per scoprire che c'è del marcio nella ricostruzione. L'amministrazione è un pubblico servizio, che deve risolvere i problemi. Cialente ha accentrato tutto su di sé e non ce l'ha fatta. Noi, invece, faremo squadra, perché Di Benedetto è uno che ascolta. E questa coalizione è l'unica risposta».Un simpatico siparietto si è aperto quando il segretario dell'Idv ha cominciato a elogiare «le capacità e l'esperienza di Americo Di Benedetto» e lo stesso candidato si è materializzato in sala: «Un'assoluta coincidenza», ha sottolineato sorridendo De Santis, «non l'avevamo preparata la scena». Ultime bordate, sul Progetto Case: «Un dramma sottovalutato dall'amministrazione, che è ricaduto sui cittadini. Ho proposto da tempo una global service per esternalizzare la gestione e ci sarebbe stata anche l'assunzione di 40-50 persone del posto. Perché non è stato fatto? Il Comune ha 15 milioni di debito con l'Enel... non ce la farà mai». Infine, le primarie: «La mia candidatura le ha rese credibili, altrimenti sarebbe stato un gioco solo all'interno del Pd». Sui nomi che comporranno la lista, De Santis è un po' abbottonato: «Metteremo i banchetti per la raccolta delle firme. Sicuramente saranno candidati il coordinatore cittadino Gianluca Capanna, la coordinatrice donne e consigliere territoriale Patrizia Aguzzi; Pasquale Corriere, David Filieri, Marco Mancino, Stefania Calvanese (la più giovane, 29 anni), Valentina Di Prospero, Giovanna Arista, Lucia De Cristofaro, Giuseppe Castellano»