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Pescara, 24/11/2024
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03/05/2017
Il Centro
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Le tappe per il futuro. Prestito ponte per i voli. Poi vendita o liquidazione. Alitalia, il governo nomina i commissari. Per Laghi, Gubitosi e Paleari mandato di 6 mesi. Il premier Gentiloni: «Il nostro intervento è stato un atto di responsabilità» |
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ROMA Con la nomina degli amministratori straordinari entra nel vivo il momento più delicato di Alitalia, che può portare alla cessione del vettore al miglior offerente, per intero o facendo "spezzatino" dei diversi asset entro sei mesi, come indicato dal governo. Bocciato il piano di salvataggio, per Alitalia è infatti scattato un percorso obbligato, disciplinato dalle norme sull'amministrazione straordinaria speciale nata per fronteggiare in modo rapido le crisi delle grandi imprese e rimodulata proprio davanti al rischio crack di Alitalia del 2008.Ecco le tappe per definire il futuro della compagnia:- Il governo sceglie i commissari: con l'ok dei soci, Alitalia chiede al Mise di accedere all'amministrazione straordinaria speciale e contestualmente l'azienda deve anche fare istanza al tribunale di competenza (in questo caso Civitavecchia) affinché accerti lo stato di insolvenza. Il governo assegna i poteri di ordinaria amministrazione ai commissari - Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari - che "traghetteranno" il gruppo verso la nuova fase. Il loro mandato è «ampio nello spettro - ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda - ma limitato in termini temporali: possono lavorare con le banche per capire anche se è possibile una soluzione più vicina a una ristrutturazione e/o una soluzione di vendita».- Prestito ponte per continuare a volare: con un decreto del consiglio dei ministri partono le procedure per la concessione di un prestito ponte, dapprima di parlava di 3-400 milioni per poi salire a 600 milioni, che consentirà al gruppo di continuare a volare almeno per sei mesi: i voli «non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista», assicura Alitalia.- Entro ottobre si decide il destino della compagnia: sei mesi è l'orizzonte temporale indicato dal governo per la durata della gestione commissariale. Tempi stretti per trovare un potenziale acquirente. Secondo la normativa i commissari straordinari devono presentare al ministero entro luglio o al massimo entro settembre (180 giorni prorogabili di altri 90) il programma di ristrutturazione che deve prevedere di soddisfare i creditori, eventualmente anche attraverso concordato. Il programma può anche essere rigettato dal ministero, in quel caso si converte in uno di cessione dei beni aziendali o, se non praticabile, in fallimento. Tra i poteri del ministero c'è anche quello di autorizzare operazioni di cessione e utilizzo dei beni.
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