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Data: 04/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Calenda: «Alitalia va ceduta in blocco». Rivedere le tariffe dei voli: da qui la spinta sui ricavi

ROMA «Cercheremo in via prioritaria la cessione dell'intera Alitalia nell'ambito di un rilancio». Carlo Calenda dai microfoni di Radio Anch'io ieri ha confermato che la mission affidata ai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari è la ristrutturazione mediante vendita in continuità aziendale che presuppone la conversione dei crediti delle banche in capitale. «Non ci sono trattative sul tavolo, i commissari devono predisporre un programma ed è previsto che entro 15 giorni inizino ad aprire alle manifestazioni di interesse», ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico illustrando il piano di lavoro dei commissari che ieri a cavallo di pranzo hanno avuto a Milano il primo incontro conoscitivo. «Quando arriveranno le proposte le valuteremo», ha aggiunto Calenda indicando la necessità di una rapida «alleanza con un'azienda del trasporto aereo». A questo proposito il ministro ha aperto a Matteo Renzi che ha proposto anche di mantenere una quota pubblica: «Qualunque idea ben venga, specie se arriva dal segretario del partito di maggioranza del governo, quindi l'azionista di maggioranza».
Intanto il governo ha varato il prestito-ponte da 600 milioni, per consentire alla compagnia di operare nei prossimi sei mesi in attesa del partner. Calenda non ha poi mancato di ribadire che «il governo ha escluso la nazionalizzazione tout court e credo che i cittadini, che hanno già pagato 7,5 miliardi più questo prestito ponte, saranno molto attenti a come vengono usati i loro soldi». Sulla preferenza per una vendita in blocco si è espresso anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, secondo il quale l'esecutivo conta di «trovare un compratore che mantenga il valore dell'azienda il più possibile intatto, cioè l'azienda unita e non spezzettata».

LE DIMISSIONI DA UNICREDIT «Penso sia una buona terna», ha osservato Calenda riguardo la scelta dei tre commissari. In merito alle speculazioni sugli incarichi di Laghi, il ministro lo ha definito «persona preparata e competente, un tecnico delle amministrazioni straordinarie che ha lavorato molto bene su Ilva»: per questo è richiesto da varie parti. Ieri Unicredit ha comunicato di aver ricevuto da Laghi le dimissioni quale sindaco già martedì 2 maggio, mentre il 26 aprile il professionista romano aveva comunicato quelle da consigliere di Cai e da presidente di Midco. Il titolare del Mise ha infine rimarcato la sua contrarietà alla «decisione di gestire la compagnia da Abu Dhabi» e rimandato alla facoltà dei commissari poter intraprendere ogni iniziativa necessaria ad accertare le eventuali responsabilità del management sullo stato di insolvenza dell'azienda. «D'ora in poi ci comporteremo da banca e presteremo denaro a chi ha piani industriali sostenibili», ha più tardi evidenziato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, parlando da margine di un convegno. Intanto Intesa ha comunicato ai clienti di ritirare le carte di credito emesse nell'ambito della collaborazione con Alitalia. «Stiamo attualmente valutando altre forme di collaborazione su ambiti di interesse comune sotto il profilo commerciale», ha precisato l'istituto milanese.


Rivedere le tariffe dei voli: da qui la spinta sui ricavi
LE MOSSE
ROMA Dopo il primo incontro conoscitivo di Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi con l'altro commissario Stefano Paleari, avvenuto ieri a metà giornata a Milano presso uno studio professionale, da oggi i tre gestori straordinari si metteranno al lavoro per tracciare la nuova road map. L'incontro è previsto in mattinata a Roma. Ci sono delle priorità. Partiranno dalle necessità operative immediate, come la richiesta al governo di attingere subito ai 600 milioni del prestito-ponte per consentire alla compagnia di pagare gli stipendi e comprare il carburante: Gubitosi, Laghi e Paleari decideranno quanto prelevare nei primi giorni, sapendo che 100 milioni andranno versati alla Iata come deposito per l'emissione dei biglietti, garanzia per mantenere in attività gli aerei. Poi si dovrà fare un piano di lavoro per impostare la ristrutturazione: si metterà mano alla stesura del bando di gara che, come ha sottolineato ieri Carlo Calenda, nel giro di 15 giorni dovrebbe consentire di raccogliere le prime offerte. La ristrutturazione comporterà interventi drastici non solo sul fronte dei costi, a cominciare dai contratti di leasing degli aerei (alcuni di questi sono già stati individuati per la rinegoziazione), ma sulla ripresa dei ricavi.
I commissari sono convinti ci sia spazio per far leva soprattutto su questa voce, attraverso la semplificazione delle tariffe, da rendere più convenienti, diversificando la politica tariffaria. Il punto di partenza dovrebbe essere il piano varato il 15 marzo dalla gestione in bonis quando Gubitosi era presidente esecutivo designato. Quelle assunzioni vanno anticipate al massimo. Da un primo check ci si è accorti che prenotando con netto anticipo il volo, il prezzo del biglietto risulta troppo più basso rispetto a quelli della concorrenza: a volta la differenza sarebbe anche del 30% inferiore, facendo rimettere la compagnia. Ecco perché occorre un pricing più dinamico. Dando un'accelerata al vecchio piano si vorrebbe offrire ai clienti la possibilità di personalizzare il viaggio, con l'opportunità di acquistare servizi ancillari, come la scelta del posto, il trasporto del bagaglio in stiva o la priorità di imbarco al momento della prenotazione fino al gate. Questi interventi potrebbero far incrementare il Rask (ricavo per unità di prodotto): nel bimestre è stato pari a 4,8 centesimi, con una flessione dell'1,2% rispetto allo stesso periodo precedente, a causa delle tensioni tariffarie. Si consideri che nei primi due mesi dell'anno i passeggeri trasportati sono stati 2,9 milioni a fronte di 4,2 milioni di posti offerti: c'è spazio per fare di più sul comparto internazionale (940 mila passeggeri su 1,3 milioni di posti disponibili) e su quello intercontinentale (360 mila su 450 mila offerti). Queste deficienze hanno causato un calo dei ricavi medi, soprattutto sulle rotte internazionale (-4,3%).

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