Uno «spreco» di denaro pubblico per un’opera «inaccessibile» ai disabili. La filovia sulla Strada parco finisce al centro di un esposto presentato dall’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo alla Corte dei Conti. L’opera da 25 milioni di euro è stata di recente già “bocciata” proprio dalla Corte dei Conti che, in un’indagine relativa alla gestione dei fondi destinati ai sistemi di trasporto rapido di massa e tranvie veloci dal 1992 al 2016, l’ha inclusa tra gli «interventi con maggiori criticità» d’Italia. Dall’entrata in vigore della legge del 1992 che ha finanziato la filovia e le altre opere, soltanto il 38% dei progetti finanziati con fondi pubblici è stato concluso e la filovia è rientrata tra i numerosi cantieri segnati da ritardi e sprechi. Ma c’è un dato, però, che fa discutere e che viene fortemente contestato da Claudio Ferrante, presidente dell’associazione che tutela i disabili: la filovia, nel rapporto dei giudici contabili, risulta completa al «98%».
«I lavori, iniziati a gennaio 2009, sono ancora lontanissimi dalla conclusione. Sono centinaia le barriere architettoniche presenti nei circa 8 chilometri di tracciato: marciapiedi stretti, pendenze pericolose, mancanza di scivoli e di pavimenti tattili per non vedenti. La filovia è inaccessibile ai disabili e alle categorie più deboli», denuncia Ferrante. Che sottolinea: «Se a Pescara la situazione delle barriere architettoniche è grave, gravissima è a Montesilvano. In via Napoli, in via Arno e in via Lavino, ad esempio, i marciapiedi sono larghi 70 centimetri e sono ulteriormente ridotti dai pali della luce».
Ferrante punta il dito contro «lo sperpero di denaro pubblico che c’è stato per costruire un’opera di fatto inaccessibile. È assurdo che la Corte dei Conti dica che il 98% dell’opera è completa, senza tener conto delle centinaia di barriere presenti. Il tracciato della filovia fantasma era e resta per lunghi tratti inaccessibile alle persone in carrozzina, ai non vedenti, agli anziani, alle mamme con passeggino, ai bambini. Di fatto, molte categorie sociali saranno escluse dal servizio di trasporto pubblico. Cosa e come è stato controllato? ». Di fatto, è ancora in sospeso il futuro della filovia: la Tua non ha ancora deciso che tipo di mezzi passerà sul tracciato. Sperpero di denaro pubblico, secondo Carrozzine Determinate, unito alla violazione di «tutte le norme nazionali e internazionali: è stata ignorata la prescrizione imposta nel settembre del 2013 dal comitato Via sull’obbligo di rimuovere tutte le barriere architettoniche di un’opera pubblica che offende la dignità umana, colpisce le pari opportunità, viola la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e non consente l’esercizio del diritto alla mobilità. È stata disattesa la sentenza del Tar che, a novembre 2013, è intervenuto su questa vicenda imponendo la demolizione completa delle barriere. Di fronte a tutto questo, non si riesce a comprendere, come la Corte dei Conti possa affermare che il progetto del tracciato del filobus è quasi terminato e che lo stesso è accessibile alle persone con disabilità». Queste le motivazioni che hanno spinto l’associazione a presentare l’esposto alla Corte dei Conti. «Ci auguriamo che verificando l’assoluta infondatezza delle informazioni che la portano ad affermare che l’opera è completa al 98%, la Corte dei Conti verifichi e vigili sull’enorme spreco di denaro pubblico. Forse è necessario ricordare che ha la funzione di vigilare sulla corretta gestione delle risorse pubbliche, sul rispetto degli equilibri finanziari complessivi, sulla regolarità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa ».