Caro Direttore, sono passati due mesi esatti dalla prova di funzionamento eseguita sulla Strada parco di Pescara dal filobus concesso in prestito dalla città di Chieti, e non è trapelato un bel nulla. Non si hanno notizie né del relativo verbale di consistenza delle opere malamente eseguite a scapito del territorio e del paesaggio e neppure della risoluzione contrattuale conseguente, utile a restituire dignità all'immagine danneggiata di Pescara e ai suoi cittadini, offesi e beffati. Lo straordinario evento, messo in scena a distanza di otto anni suonati dall'inizio dei lavori, evidenzia con chiarezza la presenza di spazi troppo angusti per accogliere il filobus a doppia corsia di transito in condizioni di sicurezza di esercizio e piena regolarità di funzionamento. A prescindere dalle barriere architettoniche non rimosse, dalla tenuta strutturale del sottofondo e dal pessimo stato d'uso dell'asfalto, mai fatti oggetto di interventi di manutenzione ordinaria dall'epoca della riqualificazione del tracciato ferroviario dismesso, avviata ormai ben più di venti anni fa. E il mistero continua.
Ivano Angiolelli