Il ritardo di un volo aereo di oltre 3 ore vale bene un risarcimento danni se la compagnia non dà reali giustificazioni, limitandosi genericamente solo a sostenere che è stata colpa delle avverse condizioni metereologiche. Così il Giudice di Pace di Lanciano, Andrea Di Marco, ha accolto il ricorso di un passeggero lancianese, patrocinato dall'avvocato Valerio Caporale, e ha condannato la compagnia aerea spagnola Vueling Airlines a risarcire il danno patito dal cliente per il prolungato ritardo della partenza del volo, senza alcuna informazione, oltre alla mancata assistenza in aeroporto. Una sentenza, non usuale, immediatamente esecutiva. Le 3 ore e 25 minuti di ritardo al ricorrente sono valse 650 euro di riconoscimento dei danni, di cui 200 euro di natura morale. Inoltre condanna a 550 euro di spese di lite. Nelle undici pagine di sentenza il giudice trova anche spazio per bacchettare il vettore aereo che ha omesso di far pervenire le repliche. Oltretutto non aveva neppure risposto alle lamentale del passeggero.
L'inerzia della compagnia ha così consentito al giudice di istruire la causa senza la necessità di disporre la comparizione delle parti. A quel punto è bastata la sola documentazione fornita dal ricorrente. Di sicuro il passeggero doveva partire dall'aeroporto di Reykjavik, in Islanda, alle 2.45 per arrivare alle 9.40 a Roma, hub secondario di Vueling dopo Barcellona. Invece l'aereo è partito alle 6.28 ed è giunto a Roma alle 13.05. Un ritardo di oltre tre ore nelle tratte intracomunitarie superiori a 1.500 km e per le altre comprese tra 1.500 e 3.500 km. Dunque comportamento al di fuori della convenzione di Montreal, sottoscritta dalla Comunità Europea, che ha meritato di essere punito.
LA NORMA Per norma il vettore è responsabile per i danni da ritardo, ma non lo è se dimostra di aver adottato tutte le misure ragionevolmente richieste per evitarli, o l'impossibilità di adottarle. Il ricorrente lo scorso febbraio non avuto né informazioni nè assistenza, ma un buono ticket di 800 corone islandesi(ISK), pari a 5 euro da spendere in cibo e bevanda. Per norma i ritardi prolungati causano gravi disagi e fastidi ai passeggeri che hanno diritto a compensazione pecuniaria. Così è stato.