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Data: 09/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tpl, stipendi sbloccati e revoca dell'appalto. Il piano del Comune

Il bonifico del Campidoglio è partito ieri: 13 milioni di euro sul conto corrente della Roma Tpl per consentire al consorzio che gestisce le linee periferiche della Capitale di pagare gli stipendi. E soprattutto di riattivare le navette bus, che ieri hanno viaggiato a singhiozzo per tutta la giornata, con oltre 58 linee cancellate sulle 103 in mano alla società, perché i conducenti dei mezzi, che non vengono pagati da due mesi, hanno incrociato le braccia. Lasciando a piedi migliaia di romani, da La Storta al Tiburtino, passando per largo Preneste, Conca d'Oro, Valle Aurelia e Laurentino. Oggi il caso della Roma Tpl verrà discusso in un Consiglio comunale straordinario con il SulCt che invita gli autisti a «invadere il Campidoglio», mentre la giunta ragiona su una possibile revoca dell'appalto. Il motivo lo spiega l'assessore ai Trasporti, Linda Meleo. «Non è la prima volta che si presenta la situazione del mancato pagamento degli stipendi ed è inaccettabile - sottolinea Meleo - La società non mantiene gli accordi con il Campidoglio, per questo stiamo esaminando tutte le carte per vedere se ci sono le condizioni per ritirare l'appalto».

LA STRATEGIA Il progetto allo studio di Palazzo Senatorio prevede, in caso di revoca della commessa, una rapida indagine di mercato e un contratto ponte da affidare a un'altra ditta privata. In modo da garantire il servizio, che riguarda quasi il 20% del trasporto su bus di Roma, e allo stesso tempo consentire all'amministrazione comunale di rimettere a gara le linee periferiche con un nuovo bando europeo, che ha tempi necessariamente lunghi.
Nel frattempo i disagi rimangono. Prima di mercoledì è difficile che il servizio riprenda, spiegano i sindacati degli autisti. «I bus non ripartiranno fino a quando non vedremo versati gli stipendi sui conti corrente», fa sapere Stefano Rinaldi, segretario della Filt Cgil di Roma.
Giovedì invece è in programma l'ennesimo sciopero dei mezzi, organizzato dalla Faisa Confail, proprio per denunciare «la situazione della Roma Tpl», oltre che «i problemi di sicurezza in Atac», spiega il segretario Claudio De Francesco. Che minaccia: «Bloccheremo la città».

I TORPEDONI Per i turisti si preannunciano giornate complicate, dato che questa settimana dovranno patire, oltre alla serrata del trasporto pubblico, anche quella dei lavoratori della multinazionale londinese Big Bus, i pullman turistici privati a due piani. I dipendenti, una ventina di autisti e altrettante hostess, oggi infatti protesteranno per le «condizioni di disagio» in cui dicono di operare. «Più volte è successo che contrariamente alla legge sui bus mancasse l'assistente», alcune delle contestazioni sollevate dai sindacati. E così i turisti che avevano già acquistato il biglietto giornaliero da 30 euro o i pacchetti comprensivi di offerte ridotte per l'ingresso ai musei, troveranno alle fermate la sorpresa delle corse soppresse. A loro non rimarrà che fare richiesta di rimborso e aspettare i bus dell'Atac o della Tpl, sempre che passino.

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