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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
La Asl: non bevetela. Allarme in 32 comuni. Comunicata al Ruzzo la «non conformità per odore e sapore non accettabili». Ma le analisi disposte nella notte dalla prefettura dicono che non è inquinata

TERAMO A memoria d'uomo non si ricorda un'emergenza del genere e di tali proporzioni in provincia di Teramo. L'acqua di 32 comuni è stata dichiarata non potabile. Non solo: la Asl ha vietato la captazione di tutte le sorgenti del Traforo, condannando l'acquedotto a scaricarsi. Lo stop della Asl. La decisione è stata presa dalla dirigente del Sian (il servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) Maddalena Marconi in maniera repentina ieri alle 13,08. La dirigente della Asl ha comunicato al Ruzzo che, visto che è stata rilevata «la non conformità per odore e sapore non accettabile» nei campioni prelevati lunedì, tutta l'acqua delle sorgenti di destra e sinistra del Traforo va messa "a scarico". Poiché l'acqua del Laboratorio di fisica nucleare è a scarico già dal 1° di maggio. In più «si dispone la limitazione dell'uso dell'acqua di rete con divieto di utilizzo per uso idropotabile e uso unicamente per fini igienici». La decisione è stata concordata - specifica Marconi - «con il dottor Luca Lucentini, responsabile del reparto acque ad uso umano dell'Istituto superiore di sanità».Sempre la dirigente della Asl informa che i campioni prelevati ieri sono stati inviati, oltre che all'Arta, anche all'università di Padova. I risultati di queste ultime analisi dovrebbero arrivare oggi o domani. Quelle dell'Arta si avranno già in nottata. Dal tardo pomeriggio infatti si è tenuto un tavolo di crisi in prefettura, presieduto dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso e con i rappresentanti di varie istituzioni, fra cui Asl, Ruzzo, vigili del fuoco, Provincia e Comune di Teramo. E il prefetto Graziella Patrizi ha chiesto ai laboratori dell'Arta di riaprire e di fare le analisi anche di notte, in modo da avere certezze al più presto. I laboratori hanno effettuato analisi sui campioni ogni ora, per quattro volte. Il risultato della prima analisi è arrivato alle 22,30: negativo. Così il secondo. La supposizione a questo punto è che anche le altre lo siano. In questo caso il Sian darà immediato mandato al Ruzzo di reimmettere l'acqua mandata a scarico nella rete, non si sa se per uso solo igienico-sanitario o potabile.Provincia in emergenza. In caso contrario si possono aprire diversi scenari. Intanto l'acquedotto si sta scaricando: il fabbisogno dell'intera provincia è di 1.400 litri al secondo. Adesso l'acquedotto viene rifornito solo da alcune sorgenti, che sono per fortuna in questo periodo al massimo della portata, come il Mescatore, il Vacelliere e Fossaceca. Queste hanno una portata di 6-700 litri al secondo. Il potabilizzatore di Montorio, peraltro, è fermo per manutenzione e ci metterà giorni per essere riattivato. Difficile fare previsioni, ma se non sarà rialimentata la rete oggi l'acqua comincerà a scarseggiare, prima nelle zone più in alto, poi nelle zone servite dai mega serbatoi, ma poi dai rubinetti non uscirà più nulla. Si creerà dunque un'emergenza igienico-sanitaria di proporzioni bibliche. Diventa un problema di Protezione civile. Non a caso ieri in prefettura è stata pianificata una simile eventualità. Una possibilità è l'intervento delle autobotti, un'altra è la turnazione a giorni alterni. «Spero che le analisi confermino che è tutto a posto», osserva il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, «certamente noi potremo riprendere ad alimentare la rete solo dopo che la Asl revocherà la sua ordinanza. Certamente il danno di immagine ed economico è incalcolabile».E' la speranza di tutti, visto che praticamente la provincia di Teramo è paralizzata: scuole chiuse, bar e ristoranti fermi, industrie bloccate o con scarsissima autonomia. E poi i disagi alla popolazione, l'impossibilità di svolgere le più elementari e basilari attività quotidiane. Si è sparsa peraltro la voce che in un'analisi è risultata la presenza di Toluene, un solvente. Si tratta di una sostanza che non figura nei parametri di legge sulla potabilità dell'acqua. E' un prelievo effettuato qualche giorno fa, che non ha pesato sulla decisione del Sian. Comunque sia, la supposizione è che in qualche modo sia legata a lavori di verniciatura del Traforo, anche se non c'è nulla di certo. Sicuramente non è correlata a lavori di resinatura in corso nella sala C dell'Infn in quanto l'acqua proveniente dal Laboratorio è stata esclusa dalla rete già dal 1° maggio.

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