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Data: 10/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gran Sasso, l'Arta «Non potabile l'acqua del traforo»

TERAMO «Odore: non accettabile. Sapore: non accettabile». E' questa la sintesi della nuova, grave, emergenza idrica che colpisce sì il Teramano, ma preoccupa un'intera regione, già scossa in più circostanze dalle notizie sul presunto inquinamento dell'acqua. Sì, quell'acqua che dovrebbe essere fiore all'occhiello e vanto del territorio e che ora torna a fare paura. Con effetto immediato ieri è stato vietato l'uso potabile praticamente in tutta la provincia di Teramo, «sino a nuova disposizione». Il Sian dell'Asl di Teramo, il servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, ha disposto l'uso per soli fini igienici. Inoltre, da ieri pomeriggio, come annunciato attraverso una nota, il mancato approvvigionamento dalle sorgenti del Gran Sasso ha provocato la progressiva disalimentazione delle utenze nei comuni di Alba Adriatica, Ancarano, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castelli, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d'Oro, Mosciano S.Angelo, Nereto, Notaresco, Penna S.Andrea (Val Vomano), Roseto degli Abruzzi, Sant'Omero, S.Egidio alla Vibrata, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura (capoluogo e bivio S.Chiara), Tortoreto, Tossicia, Valle Castellana, Isola del Gran Sasso, Pineto. In tutti i supermercati è scattata la caccia all'approvvigionamento dell'acqua in bottiglia, spesso con scene da emergenza bellica: gli scaffali sono stati letteralmente svuotati in pochissimo tempo.
LE TAPPE
L'emergenza è scattata alle 13.08 di ieri quando il Distretto provinciale dell'Arta dell'Aquila ha inoltrato un messaggio a mezzo Pec agli organi competenti per segnalare l'esito dei rilievi effettuati il giorno prima, 8 maggio, presso Casale San Nicola (in due punti: laboratori Infn e sbarramento destro e sinistro) e Fano a Corno (fontanino bivio per Cerchiara). In tutti i casi le analisi hanno dato esito di non conformità per odore e sapore non accettabile. Per questa il Dipartimento di Prevenzione dell'Ausl teramana ha dato mandato alla Ruzzo Reti, la società che gestisce le condotte, di mettere a scarico le acque, visto che quella proveniente dai laboratori già lo era dal 1 maggio a causa di alcuni lavori. Una decisione, si legge nella nota Ausl, concordata con Luca Lucentini, responsabile del reparto acque a uso umano dell'Iss (Istituto superiore di sanità).
LE CAUSE
Ulteriori prelievi sono stati effettuati ieri, 9 maggio, in mattinata e nel pomeriggio. I campioni saranno inviati anche all'Università di Padova per ulteriori approfondimenti. Oggi alle 10.30 sono previsti nuovi sopralluoghi. La nota invita Strada dei Parchi e Infn «a comunicare con urgenza i lavori e le attività in essere presso i loro siti». Al momento è impossibile capire le cause del problema. Di certo c'è che l'Infn sembra essere esente da qualsiasi colpa, come spiega il direttore dei laboratori, Stefano Ragazzi: «Dalla sera del 1 maggio l'acqua in uscita dai laboratori è a scarico, precauzionalmente, perché stiamo facendo dei lavori di impermeabilizzazione della pavimentazione con l'uso di resine. Nonostante questo abbiamo costantemente monitorato e non abbiamo rilevato tracce di nulla, tranne il 4 maggio, in cui abbiamo riscontrato la presenza di Toluene. Durante la notte c'erano stati lavori di segnaletica orizzontale in autostrada, con forte odore di vernice. Quello che sappiamo è che composti organici volatili dall'aria possono passare nell'acqua: questa è l'unica traccia contaminante che abbiamo visto dalle misure. Dal 5 maggio le misurazioni sono perfette».
Il direttore generale d'esercizio di Strada dei Parchi, Igino Lai, ha risposto così all'Ausl: «Strada dei Parchi non ha attualmente in corso alcun tipo di lavoro o di attività presso i due trafori del Gran Sasso. Gli ultimi eseguiti risalgono al 3-4 maggio scorsi in occasione di attività di manutenzione ordinaria della segnaletica orizzontale. Lavori puntualmente comunicati». Durissimo il commento del Forum H2O: «Non possiamo che invitare tutti i cittadini a seguire attentamente e scrupolosamente senza alcuna isteria e con calma le indicazioni provenienti dalle autorità sanitarie in attesa dei risultati analitici e delle relazioni tecniche che verranno redatte e, auspichiamo rese pubbliche integralmente e immediatamente. Si conferma quello che diciamo da tempo, le norme relative alle acque potabili puntano sulla prevenzione, non sull'inseguire le criticità. Non appena sarà terminata questa ennesima fase di emergenza sarà obbligatorio per gli enti dare risposte». Il pm Stefano Giovagnoni ha aperto un'inchiesta.

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