Forse una soffiata. Deve aver sentito che l’aria che tirava non era per niente buona e che anzi, la Asl di Chieti si accingeva a recapitargli un preavviso di diniego grazie anche al parere delle due consulenti della Bocconi ingaggiate dieci giorni fa, e a quel punto è passato alle vie di fatto. Luciano D’Alfonso non si arrende e non aspetta neppure la scadenza del 15 maggio, entro la quale la Asl gli avrebbe fornito la risposta definitiva: no, non può rischiare un no definitivo e allora gioca di anticipo.
Maltauro a tutti i costi, anche a costo di bypassare l’azione ispettiva dell’Autorità anti-corruzione, a costo di infischiarsene di tecnici e consulenti e persino del parere negativo del rup (responsabile unico del procedimento) e, probabilmente, delle consulenti della Bocconi. Così ieri ha inviato una nuova lettera alla Asl di Chieti, e per conoscenza all’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, al direttore del dipartimento Salute Angelo Muraglia, alla segretaria di giunta Daniela Valenza e all’avvocato regionale Stefania Valeri: non è una nuova diffida, anche se nell’oggetto viene chiamata così, è una avocazione bella e buona, quella che proprio la Valeri gli aveva suggerito di non fare. Intima alla Asl di consegnargli tutti i documenti e i carteggi del project financing Maltauro entro tre giorni e annuncia l’avocazione della pratica.
Nella sua lettera D’Alf0nso ricorda che il termine ultimo del 30 aprile indicato nella delibera-diffida n.170 è già “infruttuosamente decorso”, richiama i contenuti della delibera, mette in mora la Asl che non ha fatto quello che doveva fare entro i termini stabiliti, impone la consegna dei documenti entro tre giorni e annuncia che la Regione si occuperà di persona del project financing per la realizzazione del nuovo mega ospedale di Chieti, alla luce del fatto che la proposta presentata
“involge dimensioni programmatore, nonché amministrative e tecniche di così elevata rilevanza da richiedere assunzione di decisioni da parte degli organi collegali del livello di governo della Regione in virtù dei poteri a questa spettante di programmazione, indirizzo e controllo”.
Insomma la dichiarazione di pubblico interesse dell’opera, secondo D’Alfonso,
“non può essere espressa da una struttura sanitaria intermedia, ancorché destinataria della proposta, rispetto a quella decisionale di competenza programmatori e istituzionale”, eccetera eccetera.
Tradotto significa che l’argomento è troppo importante perchè possa restare nelle mani della Asl e se ne deve occupare la Regione. E d’altronde già con la delibera dello scorso aprile, il governatore aveva preparato il terreno per occuparsene lui, di persona, insieme alla giunta. Ha tentato, fino all’ultimo, di far completare il percorso alla Asl di Chieti ma quando ha sentito brutta aria, anche e nonostante la diffida di un mese fa, gli ha sfilato il procedimento da sotto il naso.
A questo punto sarà interessante vedere fino a che punto si spingerà non tanto il presidente della Regione (quel che vuole fare lui è fin troppo chiaro), ma tutta la giunta regionale. E sarà interessante assistere al varo di un progetto che ha i pareri contrari di tecnici e consulenti che hanno scritto in tutte le lingue che il project Maltauro non corrisponde ai parametri del pubblico interesse e che è sotto la lente di ingrandimento dell’Anac.
ps: ma in questa Regione può accadere anche questo.