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Data: 13/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Avanza il documento unico di circolazione e proprietà

ROMA Un altro passo verso il documento unico, una novità che semplificherà la vita agli automobilisti snellendo la burocrazia e razionalizzando i costi. Un cambiamento sul quale sono tutti d'accordo, ma che deve essere realizzato mettendo insieme le parti migliori dell'attuale organizzazione. Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il suo secondo via libera all'iter che introdurrà il nuovo corso la cui entrata in vigore è stata fissata per il primo luglio 2018. Il decreto di Palazzo Chigi ha approvato la proposta della ministra della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia e del ministro dei Trasporti e della Infrastrutture Graziano Delrio in attuazione della legge di riforma della Pubblica amministrazione.

L'ITER Il provvedimento, che prevede la razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera d), della legge n. 124 del 2015, torna ora alle competenti commissioni di Camera e Senato per un altro giro di pareri prima dell'ok definitivo del Cdm. Il cambiamento metterà l'Italia sullo stesso piano degli altri paesi europei, semplificherà le procedure e consentirà di tagliare i costi di produzione, archiviazione e controllo a carico dell'amministrazione. Attualmente la carta di circolazione è emessa dalla Motorizzazione che fa capo al Mit, il certificato di proprietà è compito del Pra gestito dall'Aci che già da un po' ha reso questo documento digitale (ne sono già fornite 18 milioni di vetture, circa la metà dell'intero parco circolante). Il nuovo testo contenuto nel decreto apre alla possibilità di sperimentare un archivio comune che comprenderebbe sia i dati gestiti dalla Motorizzazione (Archivio Nazionale dei veicoli e anagrafe degli abilitati alla guida) sia quelli di competenza dell'Automobile Club che gestisce il Pubblico registro automobilistico.

SPESE RIDOTTE I due database dovrebbero operare insieme dialogando fra loro. Al documento unico corrisponderà una tariffa unica che sostituirà quelle attuali dei due organi competenti. I risparmi verranno utilizzati per ridurre le spese per gli utenti. Restano dei punti che saranno chiariti nel terzo passaggio in Consiglio dei Ministri dopo i correttivi suggeriti dalle Commissioni. Ma ci sono anche dei paletti che non possono essere oltrepassati.
La riforma non dovrebbe infatti incidere sulle entrate dello Stato e non dovrebbero esserci conseguenze occupazionali come i membri del governo coinvolti nell'argomento hanno più più volte sottolineato. C'è da ricordare che gli introiti del servizio fornito dall'Aci servono in buona parte a coprire i costi di un mandato che l'Automobil Club ha ricevuto dallo stesso esecutivo e cioè l'organizzazione del Gran Premio d'Italia a Monza, un evento storico di portata internazionale che è un fiore all'occhiello del Paese e a cui tengono molto sia i nuovi vertici americani della F1 sia le nostre istituzioni locali e nazionali.

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