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Data: 14/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Crisi in Comune Decisione finale prima del consiglio. A giorni Brucchi incontrerà i dissidenti per la nuova giunta. Tancredi: «La seduta del 6 giugno è comunque cruciale»

TERAMO Non si dovrà aspettare il consiglio comunale del 6 giugno per svelare l'esito della crisi politica.Le polemiche e i dubbi che hanno accompagnato la convocazione della prossima seduta, dopo il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Maurizio Brucchi, hanno impresso un'accelerazione alla ridefinizione dell'assetto programmatico e di giunta per tentare di rimettere in sesto l'amministrazione. I gruppi consiliari che ancora compongono la maggioranza, rimasta senza numeri certi per governare a seguito delle recenti defezioni di Alfredo Caccioni, Vincenzo Falasca e Domenico Sbraccia, sono impegnati nella revisione del programma stilato dal primo cittadino che nel frattempo sta definendo una serie di ipotesi di organigramma. I dissidenti hanno sollecitato un incontro chiarificatore con il primo cittadino per la prossima settimana, minacciando di aderire alla mozione di sfiducia dell'opposizione in assenza di indicazioni definitive sulle loro richieste di ridimensionamento della giunta da nove a sei assessori e sul maggior coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte strategiche. Brucchi, dunque, fisserà un incontro con loro nei prossimi giorni e probabilmente inizierà a mettere sul tavolo le soluzioni di modifica della squadra che dovrebbe affiancarlo fino al termine della consiliatura prevista nel 2019. L'idea è quella di chiudere in tempi brevi la trattativa, ma il sindaco ha già fatto sapere che non intende farsi tirare per la giacca da una parte e dall'altra. «La seduta del 6 giugno sarà comunque decisiva», osserva il deputato di Alternativa popolare Paolo Tancredi, «in quell'occasione si vedrà chi sostiene il programma del sindaco e chi invece farà una scelta diversa e come motiverà questa scelta». Per il parlamentare il confronto sul documento programmatico dovrebbe essere qualcosa di svincolato dal rimodellamento della giunta annunciato da Brucchi e per cui i dissidenti hanno chiesto un incontro chiarificatore. «Il sindaco non dovrà affrontare al buio il prossimo consiglio», rileva, «ma non possiamo continuare con il mercanteggiamento delle posizioni». Tancredi non vede grandi progressi nelle trattative e fa notare che, le ripetute crisi di maggioranza, hanno già comportato il sacrificio di diversi assessori usciti di scena dopo essere risultati tra i primi degli eletti. «Stiamo falcidiando chi ha preso più voti», incalza, «non abbiamo mai creduto ai rigurgiti di moralità da parte di qualcuno: ora è il momento di esprimersi e di assumersi le responsabilità conseguenti». Comunque il sindaco non ritiene che la seduta consiliare del 6 giugno debba essere incentrata sulla discussione dei problemi politici della maggioranza, ma che dopo le sue comunicazioni relative al riassetto della giunta si debba procedere con l'approvazione delle delibere previste all'ordine del giorno.

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