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Data: 14/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Politica in fibrillazione - Teodoro: «Alessandrini incapace». Attacco di Teodoro al sindaco dopo il suo no al ritorno in giunta di Veronica «Sindaco, non far pagare la tua incapacità alla città». Ora la ripresa del dialogo tra i due rischia di saltare. E scoppia la lite anche nel Pd

PESCARA È durata appena pochi giorni l'illusione che tra Alessandrini e i Teodoro potesse riaccendersi quel feeling che ha consentito al centrosinistra di essere vittorioso alle scorse elezioni comunali del 2014. Una dichiarazione del capogruppo della Lista Teodoro e presidente della commissione Lavori pubblici Piernicola Teodoro rischia di compromettere quel dialogo ripreso solo qualche giorno fa tra i due per far tornare i Teodoro in giunta.Le parole scritte su un comunicato firmato dal capogruppo pesano come un macigno su un rapporto già deteriorato nell'ottobre scorso, quando il sindaco decise di estromettere dalla giunta Veronica Teodoro, figlia dell'ex vice sindaco Gianni e nipote di Piernicola, insieme agli assessori dei Liberali Adelchi Sulpizio e del Pd Sandra Santavenere, per far entrare tre tecnici. «Al sindaco non ho chiesto nulla e con lui non c'è in corso alcuna trattativa», ha esordito il capogruppo, «Alessandrini ha ripetutamente chiesto una mia interlocuzione per sollecitare la possibilità di riallacciare il dialogo, che lui stesso ha immotivatamente interrotto con i dirigenti della Lista Teodoro, anche se, alla luce dell'evanescenza politica delle ultime dichiarazioni del sindaco, prive di senso e di lungimiranza, ho come l'impressione che Alessandrini voglia far pagare alla città il prezzo della sua incapacità di risolvere le questioni». «Nel frattempo», ha proseguito, «la Lista Teodoro continua con determinazione a lavorare per rafforzare la maggioranza e il Partito democratico». «Alla fine», ha concluso, «si vedrà chi sarà uscito e chi sarà entrato dalla porta della storia politica di questa città».Questa dura presa di posizione di Teodoro arriva all'indomani di una breve dichiarazione rilasciata dal sindaco in merito alla notizia, resa nota venerdì scorso dal Centro, della ripresa di un dialogo con i Teodoro, in vista delle dimissioni dell'assessore all'anagrafe Laura Di Pietro, previste per la fine del mese. Il primo cittadino avrebbe pensato di coprire il posto che verrà lasciato libero con un assessore donna indicata dai Teodoro. Ma Alessandrini ha messo subito le mani avanti, bloccando sul nascere l'ipotesi di un eventuale ritorno della figlia di Teodoro. «Si sta ragionando su una donna, che però non sarà Veronica», ha affermato il sindaco. E poi ha aggiunto: «Non rientrerà dalla finestra chi è uscito dalla porta».Saranno state queste poche parole a scatenare la velenosa reazione di Teodoro? Nella nota non si fa alcun riferimento esplicito a Veronica. Tuttavia quell'ultima parte, quando il capogruppo riprende la frase del sindaco su chi uscirà e chi entrerà dalla porta, sembra far intendere che sia proprio lei il motivo della nuova diatriba.Ma il sindaco deve difendersi anche all'interno del suo stesso partito, il Pd. Venerdì scorso, il deputato Antonio Castricone ha elogiato la ripresa del dialogo con Teodoro, ma poi ha bacchettato il sindaco per aver escluso dalla giunta, nell'ottobre scorso, tre esponenti della maggioranza. A Castricone, ieri, ha replicato il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, intervenuto per difendere Alessandrini e criticare il deputato del suo stesso partito. «Pieno appoggio e sostegno all'iniziativa intrapresa dal sindaco, che sta lavorando per ricomporre il quadro politico della coalizione», ha commentato, «condividiamo che una forza politica come la Lista Teodoro, che ha contribuito significativamente alla vittoria, debba essere rappresentata in giunta. Tuttavia, non si capisce cosa c'entri l'intervento a gamba tesa di Castricone contro il nostro sindaco Pd, su questioni che riguardano il Comune di Pescara, se non evidentemente per questioni riconducibili alle recenti primarie. Parole che creano ulteriori tensioni e non servono per aiutare alla soluzione dei problemi, come invece si spera che faccia un parlamentare».

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