«Siamo quelli che hanno fatto partire i cantieri. Sono pronto a un dibattito pubblico su questo». Il commento postato su Facebook dell'ex premier Matteo Renzi, in risposta alla sollecitazione di un utente, accende la campagna elettorale aquilana. Era inevitabile: i temi della ricostruzione saranno al centro dello scontro. Il centrodestra vanterà la gestione dell'emergenza e della prima fase del governo Berlusconi, il centrosinistra fa lo stesso con l'avvio della ricostruzione pesante. Ieri sul tema, in risposta alle parole di Renzi, è intervenuto il candidato unitario del centrodestra, Pierluigi Biondi: «Sebbene disarcionato da cavallo in seguito alla débâcle del referendum costituzionale del dicembre scorso, il segretario nazionale del Partito democratico, Matteo Renzi, continua a soffrire di deliri di onnipotenza».
I NUMERI
Biondi ha voluto lanciare «un'operazione verità»: «Durante il suo governo Renzi ha stanziato 5,1 miliardi in tre anni, meno della metà di quanto fatto dal governo Berlusconi che ne ha messi a disposizione 10,5 con il decreto legge 39 del 2009, approvato 22 giorni dopo il terremoto che ha colpito L'Aquila. A questi si aggiungono 600 milioni di euro per l'abbattimento delle tasse al 40%, grazie all'emendamento dell'ex sottosegretario Gianni Letta, che fece questo regalo al cratere come ultimo atto dell'esecutivo Berlusconi. Quanto ai cantieri, ricordiamo a Renzi che quelli delle periferie della cosiddetta ricostruzione leggera sono stati attivati grazie al plafond da 2 miliardi di euro di Cassa depositi e prestiti, operativo già dal luglio 2009 e che i primi dei centri storici sono stati finanziati con 1,5 miliardi a valere sulla delibera del Cipe del dicembre 2012 annunciata dall'ex ministro Fabrizio Barca, ma sempre a valere su fondi del decreto 39».
LA DELIBERA
«In quella stessa delibera Cipe aggiunge Biondi - c'erano anche i primi 100 milioni per lo sviluppo economico del cratere, i soldi per l'edilizia pubblica e la smart city, tutti interventi ricondotti dall'opera mistificatoria del Pd nazionale, regionale e locale a meriti dei governi successivi a quello di Berlusconi. Queste sono le cifre reali. Se Renzi, come ha affermato sul suo profilo social, è disponibile a un confronto pubblico sui dati della ricostruzione dell'Aquila e del cratere lo aspetto con piacere, magari all'incontro potremmo invitare i sindaci dei territori colpiti dagli eventi sismici del centro Italia, così da poter marcare bene la differenza tra le chiacchiere e i fatti».
IL CENTROSINISTRA
Nelle file del centrosinistra prosegue la sfilza di presentazioni. Stamattina, alle 11, sarà la volta della lista principale, quella del Partito democratico. Appuntamento nella sede di viale della Croce Rossa.