PESCARA I numeri dell'esercizio 2016 sono positivi: la Saga consegna alla Regione, azionista di maggioranza, un utile di 252mila euro che per il presidente della società di gestione dell'aeroporto, l'economista Nicola Mattoscio, consente di guardare al futuro con fiducia dopo un anno piuttosto complicato. La soppressione del volo-navetta per Roma Fiumicino da parte di Alitalia, la difficile vertenza nazionale con Ryanair, poi risolta con il dietro front del Governo sull'addizionale prevista per le tasse comunali d'imbarco, avevano fatto temere il peggio. Invece, per il secondo anno consecutivo, è arrivato addirittura il segno più in bilancio. La domanda che si fanno tutti è, però, cosa succederà domani. Oggi, a venire in soccorso dell'aeroporto d'Abruzzo ci sono i finanziamenti pubblici messi in campo dalla Regione: 14 milioni di euro, da qui al 2020, con stanziamenti decrescenti nelle varie annualità. Soldi pubblici non finalizzati alla ricapitalizzazione della società (più volte bocciata dalla Ue come aiuto di Stato) ma legati al piano industriale della Saga, che prevede appunto la piena autonomia di gestione entro il 2020. Nel frattempo la Regione ha messo in campo un'altra manovra tecnica: la patrimonializzazione della controllata attraverso la cessione di tutti i beni immobili che insistono nel perimetro aeroportuale: dalla pista ai parcheggi, all'aerostazione.
RYANAIR Per poter contare sulle proprie forze, e non tornare ai bilanci in profondo rosso del 2014 e delle gestioni precedenti, la Saga deve però contare su un notevole salto di qualità (e di quantità), passando dai 650.000 passeggeri circa di oggi ad oltre un milione. Obiettivo tra l'altro dichiarato del piano industriale della Saga e più volte rilanciato dallo stesso Mattoscio. Fondamentale resta la partnership ritrovata con Ryanair, dopo le tensioni create dal caso della accise aeroportuali, anche perché la compagnia irlandese copre da sola più dell'80% del traffico dell'aeroporto d'Abruzzo e resta strategica per lo sviluppo dei voli low cost. Un feeling che si è addirittura consolidato, come spiega il presidente della Saga, dopo il superamento della vertenza dello scorso anno: «Sono state aggiunte due nuove destinazioni estere, come quelle di Copenaghen e Cracovia». Per Mattoscio, che ieri ha presentato il nuovo collegio sindacale della società, l'utile registrato nel bilancio 2016 «denota non solo la buona amministrazione sotto il profilo generale, ma anche la capacità di avere saputo rivisitare ogni elemento di costo e ricavo, nonché il consolidamento di una strategia volta al potenziamento dell'aeroporto con l'obiettivo di aumentare i volumi di traffico». Sullo sfondo resta però la difficile sfida dell'autonomia di gestione da centrare entro il 2020.
L'ipotesi del partner privato
PESCARA Il primo a essere consapevole che quella della Saga resta una partita difficile, è il governatore della Regione Luciano D'Alfonso che il 9 marzo scorso, in occasione della inaugurazione dei lavori della nuova pista di atterraggio, aveva fatto riferimento alla necessità di affiancare un partner privato alla società di gestione dell'aeroporto d'Abruzzo. D'Alfonso ha fatto riferimento a «imprenditori che hanno interessi internazionali», facendo il nome del Gruppo Toto ma lasciando intuire che potrebbero essercene anche altri (Walter Tosto?).