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Data: 16/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Funivia, le proposte alternative c'erano». Brucchi chiede di destinare i soldi allo spostamento della centrale della Cona, il Pd condivide l'idea

TERAMO «Le proposte alternative alla funivia c'erano, ma sono state ignorate». Il sindaco Maurizio Brucchi rispolvera le carte per replicare al presidente della Provincia Renzo Di Sabatino secondo cui il Comune non avrebbe messo in campo alcuna soluzione diversa dal progetto bocciato in consiglio per far restare in città i dieci milioni cui era stato finanziato nel Masterplan della Regione. Il primo cittadino ricorda l'esistenza di due note datate 11 e 15 luglio dell'anno scorso, in cui segnalava come possibili interventi finanziabili la pista ciclopedonale tra Teramo e Giulianova e le riqualificazioni urbane poi inserite nel cosiddetto bando per le periferie varato dal governo. «Le proposte alternative sono state messe nero su bianco», afferma il primo cittadino, «ma non se n'è voluto tenere conto». Il sindaco quindi contrattacca ricordando che l'assemblaggio del Masterplan è stato gestito male fin dall'inizio, escludendo il Comune dalla condivisione del progetti destinati a Teramo. La partita, però, non è ancora chiusa e Brucchi prende spunto dal provvedimento con cui la Regione assegna ad altri territori i dieci milioni stornati dalla funivia per rilanciare un progetto che secondo lui sarebbe davvero necessario in città. «L'atto fa riferimento a finanziamenti per detrattori ambientali», spiega, «e dunque possono essere destinati allo spostamento della centrale elettrica della Cona: non si accampino scuse».Sulla stessa linea si attesta il consigliere comunale e provinciale Alberto Covelli. «La Regione deve necessariamente ascoltare le richieste dei residenti del quartiere», afferma, «e destinare ufficialmente una parte degli importi per quel progetto». Lo spostamento della centrale Enel della Cona è la soluzione alternativa condivisa dal Pd. Il capogruppo Gianguido D'Alberto ricorda che è l'unica soluzione concreta per il reimpiego sul territorio dei dieci milioni tolti alla funivia che avrebbe dovuto collegare il centro al campus universitario. «Lo spostamento altrove dei finanziamenti», fa notare, «è la conseguenza di una scelta della maggioranza dettata solo da esigenze politiche». Per lui il centrodestra e in particolare il gruppo di "Futuro in" che fa capo a Paolo Gatti, con la bocciatura in consiglio della funivia, «ha voluto mostrare i muscoli alla Regione con un atto di forza che si è dimostrato controproducente». D'Alberto ricorda che il Pd in quell'occasione aveva suggerito l'apertura di un tavolo per discutere eventuali alternative, «ma l'amministrazione ha imposto una rottura netta per nascondere la propria incapacità nella programmazione scolastica».Per il grillino Fabio Berardini l'amministrazione si è macchiata di una grave irresponsabilità. «La maggioranza dilaniata dai litigi si è disinteressata a eventuali proposte alternative», afferma, «gettando nel cestino dieci milioni»

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