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Data: 16/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Acqua: la diffidenza resta sovrana Nessuno beve quella del rubinetto

Malgrado gli enti preposti s'affannino a comunicare che l'acqua sia potabile, nei 32 comuni serviti dalla Ruzzo reti spa, la diffidenza la fa da padrona. Quasi nessuno più beve l'acqua del rubinetto per via dello sversamento (ritenuto poi entro i limiti di legge) del Toluene nelle condutture idriche: c'è chi continua a fare la fila per assicurarsi pacchi di minerale, chi dice addirittura di avere una sorgente nei pressi di casa, chi da sempre non ne fa uso, chi invece intende chiedere i risarcimenti. E i supermercati continuano a fare affari d'oro.
La confusione insomma regna sovrana e anche per fare un po' di chiarezza, soprattutto verso i primi cittadini del territorio teramano, vista la complessità degli argomenti, il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino ha convocato per venerdì prossimo, alle ore 10, l'Assi (assemblea dei sindaci dell'Ente regionale per il servizio idrico integrato, in buona sostanza l'Ersi). Vi è l'assoluta necessità di ricondurre negli ambiti istituzionali contemplati dalla legge spiega Di Sabatino. In questa sede analizzeremo i fatti accaduti e i sindaci verranno informati, con elementi certi e corretti, dei risultati dei tavolo tecnico regionale convocato da Lolli. Potremo cominciare a valutare quali sono gli interventi da adottare, nel breve e lungo periodo, per garantire l'assoluta e definitiva messa in sicurezza della captazione delle sorgenti del Gran Sasso. Infine vi è la necessità di porre all'attenzione di tutti i soggetti coinvolti la necessità di adottare le procedure della comunicazione di crisi, ampiamente codificate, in tutte le occasioni nelle quali si presentano dei rischi per la popolazione.
Sul fronte acqua, scende in campo anche il Movimento 5 Stelle, molto preoccupato per l'eventuale perdita di captazione dell'acqua, vista la vicinanza coi laboratori e con l'autostrada, possibili fonti d'inquinamento, e visti che i lavori di messa a norma richiesti da tempo ancora non sono stati realizzati se non in parte. La proroga per la concessione scrivono in una nota i grillini - scade a fine anno e, se non verrà formulato un progetto per la messa in sicurezza del sistema idrico, come richiesto dalla Regione, tale la proroga non potrà essere concessa. Di conseguenza si perderanno 800 litri al secondo di acqua potabile, destinati sia alle famiglie che alle imprese, scatenando di nuovo il panico, non essendo nemmeno auspicabile sopperire questa mancanza con il potabilizzatore di Montorio.
Frattanto giungono all'Associazione i difesa dei cittadini Robin Hood le prime richieste di risarcimento per i danni prodotti dal rebus acqua: Però in questo caso specifica il suo presidente Pasquale Di Ferdinando stiamo attendendo l'iter della magistratura che ha riunito i due fascicoli, più che i risarcimenti è importante ora che si metta a norma gli impianti che insistono sulla sorgente, perché la nostra negli anni '80 era una delle migliori acque d'Italia, in taluni casi perfino del Trentino.
Per l'eventuale messa in sicurezza Forlini ammette che si potranno fare ma i tempi per i lavori non sono brevi: quando furono fatti i lavori all'epoca il traforo fu chiuso e si viaggiò su una canna sola, poi per molti mesi ci furono le chiusure notturne, è chiaro che ci vuole tempo, bisogna fare delle prescrizioni non proprio semplici.
L'onorevole Giulio Sottanelli mette in chiaro che l'acqua deve restare in provincia: Non vorrei che ci fossero cattivi pensieri o strategie per indurre che questa, per possibili contaminazioni, non serva più la nostra zona ma vada altrove.


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