MILANO - Dal 2018 potremmo preparaci a dire addio alle monete da 1 e 2 centesimi. È quanto prevede un emendamento Pd alla manovra-bis (primo firmatario Boccadutri), in cui si specifica che il risparmio derivante dallo stop al conio è destinato al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. "Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro il primo settembre 2017, - si legge - si stabiliscono le modalità attraverso cui i pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di sospensione".
Non è la prima volta che la proposta arriva in Parlamento. L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, responsabile del conio delle monete su richiesta del ministero dell'Economia, nel 2015 ha prodotto 405 milioni di pezzi, l'84% composto da monete da 1 e 2 centesimi, rispettivamente 220 e 120 milioni, senza però rendere noto il costo per ciascuna stampa. Secondo le stime inserite in una mozione presentata tre anni fa dallo stesso Boccadutri, nel 2013, il costo sarebbe stato di 23 milioni di euro.
Tra gli emendamenti presentati figurano anche numerose proposte per colmare il vuoto lasciato dai voucher. Si va dall'introduzione dei "coupon" per il lavoro 'breve', firmata Ap, alla "card" per il lavoro saltuario, avanzata dalla Lega, fino a un vero e proprio "libretto famiglia" per pagare le prestazioni occasionali di colf, badanti ma anche insegnanti che danno ripetizioni ai figli a scuola, come chiede il Pd. I compensi non potranno superare i 5.000 euro nel corso di un anno e, fermo restando tale limite complessivo, le attività occasionali possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 1.500 euro. Ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, non può corrispondere compensi di importo complessivamente superiore a 7.500 euro. La retribuzione oraria è fissata in 12 euro.
Di cheque orari parla invece il Movimento Cinque Stelle: prestazioni di lavoro accessorio il cui valore nominale è fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, tenendo conto della media delle retribuzioni rilevate per le diverse attività lavorative e delle risultanze istruttorie del confronto con le parti social. Tutte proposte che nella maggior parte dei casi, chiedono però di limitare il lavoro occasionale ad alcune categorie, come studenti, pensionati o casalinghe
Da Fratelli d'Italia e Sinistra Italiana arriva invece la proposta di abbassare al 4% l'aliquota per i prodotti dell'infanzia: da pannolini a box, da seggiolini a biberon. Nell'emendamento di Si si chiede un'aliquota agevolata anche per "pannolini riciclabili, latte speciale o vegetale per allergici o intolleranti, prodotti alimentari destinati ai bambini da 0 a 3 anni, prodotti per l'igiene neonatale e per allergici
e intolleranti".
È stato invece respinto l'emendamento proposto dall'ex viceministro dell'Economia Enrico Zanetti che proponeva l'introduzione di una flat tax al 10% per attrarre i pensionati stranieri