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Data: 17/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, ai nuovi partner proposta chiavi in mano

ROMA L'asse tra Pd, governo e i sindacati di Alitalia potrebbe portare al congelamento del contratto nazionale del settore che, come noto, dopo essere stato già prorogato durante la travagliata trattativa con Etihad, scade a fine mese. A spingere verso questa soluzione sarebbe stato nelle ultime ore proprio l'ex premier Matteo Renzi che non vuole scontri con i dipendenti e punta in maniera esplicita ad una pax sindacale. Per mettere in sicurezza la compagnia e non spaventare gli evenutali acquirenti. Sa bene il segretario del Pd che in questa fase così delicata nuove turbolenze sarebbero drammatiche. Meglio quindi rinviare ancora, probabilmente a dopo l'estate, la partita del contratto che, non è difficile prevederlo, avrebbe surriscaldato gli animi. Del resto era stata proprio la Uil Trasporti, per bocca del segretario Claudio Tarlazzi, a suggerirlo nei giorni scorsi. Possibili invece, perché i tre commissari vogliono intervenire sul costo del lavoro in maniera «non indolore», una serie di modifiche soft al contratto aziendale, non andando ad incidere sugli stipendi, visto che i tagli sono stati già sonoramente bocciati dal referendum. Insomma, la via è molto stretta, anche se i sindacati sono disponibili a parlare di maggiore efficienza e produttività, ma non di ulteriori sacrifici economici. Il nodo vero resta ovviamente quello degli esuberi. Ed è lì che ci sarà la resa dei conti. Lufthansa ha fatto trapelare che i 12.500 dipendenti di Alitalia sono troppi e che almeno 5 mila vanno lasciati a casa. Sulla stessa linea Ryanair, mentre EasyJet, altra candidata a rilevare il nostro ex vettore nazionale, ha messo gli occhi sui piloti e conta di assumerne circa 450. «L'Italia ci interessa» - ha detto il direttore per l'Italia Frances Ouseley.
LE MISURE
I commissari guidati da Luigi Gubitosi hanno fatto capire ai sindacati che stanno studiano una sorta di pacchetto chiuso da offrire ai potenziali investitori. Un pacchetto chiavi in mano, completo, a 360 gradi, che include i risparmi sul costo del personale e le misure concrete per il recupero della produttività, le nuove rotte (Maldive) con i relativi aumenti dei ricavi, gli interventi su contratti e forniture (dal leasing alla biglietteria), la sforbiciata agli sprechi. Il tutto per dare un equilibrio strutturale al bilancio e rendere appetibile l'azienda sul mercato. Iniziative che stanno già prendendo corpo se si pensa che dalla ridefinizione dell'accordo sui carburanti ci si attende un risparmio di circa 120 milioni. La Uil stima che gli extra costi tagliabili possano arrivare fino a 600 milioni, senza intaccare la voce legata al personale. Più difficile inserire nel pacchetto anche la revisione dell'accordo commerciale capestro fatto con Klm, Air France e Delta, che non permette all'Alitalia di svilupparsi sul fronte delle rotte intercontinentali. Tutto da capire se il pacchetto potrà essere oggetto di trattativa nella fase finale della vendita.
I TEMPI
Oggi, come previsto, sarà pubblicato on line il bando per la vendita di Alitalia. Confermate la possibilità di costituire cordate e l'obiettivo di chiudere entro l'autunno. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in audizione al Senato,si è detto sicuro del fatto che ci saranno offerte ma ha anche definito «irragionevole» un eventuale intervento di Ferrovie come anche l'impegno diretto dello Stato. Più sibillino Gentiloni che ha parlato di un generico interesse dei cinesi per l'Italia.

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