I dieci milioni della funivia per l’Università devono rimanere tutti nel territorio teramano. E questa mattina il presidente Di Sabatino in una nota alla Regione Abruzzo e al Comitato di indirizzo e controllo Patti per il sud (struttura che sovrintende alla realizzazione del Masterplan) ha ufficializzato una proposta complessiva.
Lo ha fatto ripercorrendo le tipologie individuate dalla stessa Giunta regionale nella delibera con la quale rimodula il finanziamento – la 249 del 9 maggio 2017 – dopo aver acquisito il parere contrario del Consiglio comunale di Teramo alla realizzazione della funivia.
Laddove la Giunta regionale destina 3 milioni alla “trasportistica delle aree urbane”, Di Sabatino propone che vengano spesi per migliorare la tratta ferroviaria Teramo – Giulianova; per i 2 milioni e 500 mila destinati a “delocalizzazione di infrastrutture energetiche veicolo di detrazioni ambientali” viene candidata la delocalizzazione della centrale Enel del quartiere Cona di Teramo; i 400 mila euro per il “recupero di infrastrutture culturali al servizio della collocazione turistica di pregio ambientale”, per Di Sabatino, andrebbero destinati a interventi strutturali per la Torre del Parco del Cerrano; il milione e 600 mila euro che la Regione assegna “al completamento di infrastrutture viarie in sistemi attivi da più di 20 anni” , per il presidente Di Sabatino, potrebbero essere usati per lo svincolo della pedemontana in direzione Vibrata. Infine, come già annunciato nei giorni scorsi, i 2 milioni e mezzo che la Regione assegna a “investimenti che aumentino la capacità di collocazione turistica, ambientale e culturale dei territori” per il Presidente dovrebbero essere usati per gli impianti sciistici di Prati di Tivo, Prato Selva e anche Monte Piselli.
“Premesso che con le criticità causate dal susseguirsi di eventi calamitosi anche la manutenzione è un’opera di straordinaria rilevanza strategica, in prima battuta chiediamo la destinazione di tutta la somma alla viabilità provinciale – spiega Di Sabatino – nel caso, però che Regione e Comitato di controllo ritengano si possano inserire solo infrastrutture nuove e strategiche, abbiamo seguito le aree tematiche individuate dalla rimodulazione e per ognuna di essere abbiamo proposto un’opera. Tutte esigenze rilevate e concrete, progetti facilmente cantierabili: i finanziamenti devono rimanere su questo territorio: un atto di correttezza istituzionale”