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Data: 19/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia all'asta anche i cinesi si fanno avanti

ROMA Piace il dossier Alitalia. A 24 ore dalla pubblicazione del bando di gara per le manifestazioni di interesse, il ministro Graziano Delrio ostenta fiducia o almeno prova a farlo. Non spiega se segnali importanti siano arrivati dalla Cina o dalla Germania, ma fa capire che qualcosa comincia a muoversi. Più cauti i tre commissari che in attesa di fare un primo bilancio il 5 giugno, si sono dati come obiettivo quello di «scavallare» il 2017. Nel frattempo, oltre a rivedere tutta la struttura dei costi, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, puntano ad aumentare i ricavi con l'apertura di nuove destinazioni (Maldive, New Delhi e l'obiettivo di operare un collegamento giornaliero per Los Angeles anche in inverno). «Stiamo facendo i primi studi sulla summer 2018, lasciando magari in eredità qualcosa a chi arriva. Noi non andiamo in un'ottica di breve periodo», ha sottolineato Gubitosi, che ha anche indicato la necessità di una «revisione e rafforzamento del management», prevedendo anche degli avvicendamenti. In bilico c'è il capo delle risorse umane dopo l'allontanamento di quello che gestiva la tesoreria. Entro fine luglio sarà quindi pronto il nuovo piano per Alitalia, in discontinuità rispetto al passato, per rendere la compagnia autonoma e autosufficiente sotto il profilo sia dei costi che dei ricavi. C'è poi il fronte caldo del personale e degli esuberi.
Probabilmente i commissari convocheranno i sindacati la prossima settimana, anche perché girano rumors su ritardi nel pagamento della parte variabile degli stipendi del personale di volo. «Il confronto sul costo del lavoro - ha aggiunto Paleari - va fatto sotto il profilo del costo medio che non è differente da quello delle altre compagnie. Ma anche e sopratutto su quello della quantità perché se facciamo il confronto con Ryanair (anche se non va fatto perché ha un diverso posizionamento e modello di business), vediamo che questa compagnia ha oltre 11 mila dipendenti e trasporta 117 milioni di passeggeri contro i 22 di Alitalia». Inoltre, «dal 2015 al 2016, i dipendenti di Alitalia, in termini di forza lavoro media retribuita full time equivalent, sono aumentati di 623 unità: erano 10.134 unità nel 2015 e 10.757 nel 2016. In un contesto di inerzia tendenziale, il costo del lavoro è ancora superiore nel 2017». Per evitare tagli agli stipendi è quindi indispensabile recuperare redditività, lavorando meglio e di più. Su questo fronte i sindacati sono pronti a collaborare. L'alternativa infatti è una sforbiciata netta agli organici.

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