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Data: 19/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Taxi, sanzioni a chi scioperò Il Garante ora chiede i nomi

ROMA Forte presa di posizione dell'Autorità di garanzia per gli scioperi contro i tassisti che incrociarono le braccia in diverse città italiane a febbraio. Il garante, dopo le astensioni «illegittime» degli operatori di taxi dal 15 al 21 febbraio scorsi a Roma, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli e Torino, ha infatti chiesto ai Sindaci i nominativi dei singoli che, non avendo svolto l'ordinario turno di servizio, si sono illegittimamente astenuti dalle prestazioni lavorative, al fine di poter eventualmente adottare le relative sanzioni. L'Autorità, inoltre, recita una nota, al termine del procedimento istruttorio e delle audizioni effettuate con le parti, ha ritenuto che la responsabilità dei comportamenti posti in essere non fosse ascrivibile ad organizzazioni sindacali o associazioni di categoria.
La mobilitazione delle auto bianche era scattata dopo l'inserimento nel decreto Milleproroghe di un emendamento che, secondo i tassisti, spianava la strada a Uber: il cosiddetto emendamento Lanzillotta che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine ultimo entro il quale il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà emanare il provvedimento per mettere un freno all'esercizio abusivo del servizio taxi e di noleggio con conducente (Ncc). Gli autisti bloccarono il servizio da un capo all'altro del Paese senza il preavviso previsto dalla legge, facendo ovviamente scattare l'attenzione del Garante per gli scioperi.

LA REAZIONE Dura la reazione dei sindacati di categoria davanti alla presa di posizione del'Autorità. «Prima di colpire in modo così esteso, sarebbe quantomeno più opportuno cercare di capire le ragioni ed i motivi della base», affermano Federtaxi e Ugl-taxi quindi Unica Taxi Cgil ha proclamato un'altra agitazione contro il governo per la fine del mese. «L'assemblea delle organizzazioni sindacali e delle centrali radio presenti ha votato parere favorevole per uno sciopero nazionale fissato per il giorno 29 maggio che si concretizzerà nella sospensione del servizio nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni, lasciando invariato il servizio altrove», ha spiegato il sindacato. «Il governo non dà segnali che debellino il caporalato tecnologico non contrasta le multinazionali dello sfruttamento e non favorisce il trasporto pubblico permettendo a soggetti che non hanno nessun titolo per operare di essere elemento di concorrenza sleale verso operatori taxi ed Ncc», ha dichiarato Nicola Di Giacobbe di Unica taxi Cgil. Intanto il Codacons sollecita i sindaci a collaborare con l'Authority. «Dovranno fornire l'elenco di chi ha manifestato in modo illegittimo» altrimenti «saremo costretti a denunciarli per omissione di atti d'ufficio», afferma l'associazione dei consumatori.

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