«I terminali si sono oscurati ed è stato il caos». Migliaia di persone ieri sono rimaste bloccate alla stazione Termini per un principio di incendio che ha mandato in tilt la centralina di alimentazione elettrica dei sistemi di controllo. Tradotto: paralisi del traffico, tutti i treni fermi. Il guasto poco dopo le 19 ha mandato in tilt la circolazione anche in altri snodi, come Tiburtina e Ostiense. «Il mio ragazzo è fermo a Tiburtina da un'ora a bordo del treno proveniente da Firenze» spiegava ieri sera Eleonora Petrelli. Ritardi di oltre due ore, scene di panico e di rabbia. La situazione ha iniziato a sbloccarsi soltanto dopo le 21, ma intanto i ritardi si erano accumulati. A confermare lo sblocco della paralisi il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che è rimasto in contatto con i tecnici delle Ferrovie. Fortunatamente il principio di incendio è stato subito spento e non ci sono stati feriti. La Poolfer ha escluso l'origine dolosa dell'incidente. Qualcuno ieri parlava di «una scheda che ha provocato il corto circuito». Altri di un «corto circuito alla macchina di alimentazione della cabina di controllo in fondo al Binario 1».
«PRIGIONIERI NEL TRENO» «Le uniche informazioni vengono date dagli altoparlanti, ma gli annunci non si sentono, siamo disperati - diceva ieri Carmen Panseri - dovevamo prendere il treno per Milano delle 20.10, eravamo a Roma per assistere agli Internazionali di tennis, devo tornare assolutamente a casa per assistere mia madre anziana. Ogni volta che vengo a Roma succede qualcosa, anche l'ultima volta ci fu un incendio».
Nella stazione più grande di Europa, il caos ieri sera ha coinvolto centinaia di pendolari che come ogni venerdì sera dovevano tornare a casa, soprattutto a Caserta e a Napoli. Tante anche le persone che dovevano raggiungere Milano per motivi di lavoro. «Ho un meeting importante domani mattina - spiegava Alessandro Di Francesco, manager - dovevo prendere il treno delle 20, all'improvviso i display si sono oscurati ed è scoppiato il panico». Gabriella Orefici nonostante la febbre aveva deciso di partire per Milano. «Domani ho un matrimonio - spiegava ieri sera mentre era in fila per chiedere informazioni - non so se riuscirò a partire».
«NESSUNA INFORMAZIONE» I disagi da Termini si sono diffusi anche nelle altre stazioni. In particolare il treno Frecciarossa 9651 che da Milano doveva raggiungere Napoli, è rimasto bloccato per oltre un'ora alla stazione di Firenze Campo di Marte, dove non era prevista alcuna fermata. Molti passeggeri hanno spiegato che le porte sono rimaste chiuse per lungo tempo.
Sono rimasti bloccati sul treno anche alcuni passeggeri provenienti da Nettuno. File lunghissime agli sportelli per ricevere informazioni, scene di isterismo, operatori delle Ferrovie che hanno distribuito centinaia di bottigliette di acqua. Ci sono stati timori anche per la sicurezza visto il caos in stazione. «Ritardi di almeno centoventi minuti» la frase che gli assistenti delle ferrovie hanno continuato a ripetere ai viaggiatori qualunque fosse la loro destinazione. I disagi più pesanti lungo le linee in direzione Firenze e Napoli, sia sulle tratte convenzionali che su quelle dell'alta velocità. «Attesa connessione web service» l'unica frase lampeggiante sui tabelloni sulle banchine.
LA PARALISI Bloccati sulle banchine anche molti turisti che dovevano raggiungere l'aeroporto di Fiumicino. I primi treni a partire sono stati quelli regionali, poi quelli a lunga percorrenza. «E noi che dobbiamo andare a Palermo quanto ancora dobbiamo aspettare?» chiedeva disperato ieri Salvatore De Paolo, siciliano, a Roma per un corso di aggiornamento che avrebbe dovuto prendere il treno per Palermo delle 21.30.
In serata risultava ancora sospesa la circolazione ferroviaria fra Roma San Pietro e Monte Mario (FL3).