PESCARA Terremoto ai vertici della Regione Abruzzo. Dopo Giovanni Savini, il capo dell'Ufficio di Presidenza e dei rapporti con l'Europa che mesi fa è andato via sbattendo la porta, anche un altro alto dirigente se ne va. Si tratta di Cristina Gerardis, direttore generale della stessa Regione Abruzzo. A prendere il suo posto potrebbe essere il capo dipartimento Risorse e organizzazione Franco Bernardini, fedelissimo di D'Alfonso. Sia il governatore che Cristina Gerardis hanno affidato la notizia del trasferimento al loro profilo personale di Facebook. "Lottando si impara", recita la scritta spray che l'avvocato genovese ha scelto per rappresentare il suo profilo Fb.Come mai ha scelto la "via social" per diffondere la notizia del nuovo incarico?«In realtà la notizia girava già dalla mattina sui siti», risponde Cristina Gerardis «e di conseguenza è cominciata la raffica di messaggi e telefonate di amici e conoscenti. Ho quindi pensato di avvisare subito la gran parte di loro su Facebook e di esprimere la mia gratitudine a tutti. Quella che ho vissuto in Abruzzo è stata una grande esperienza professionale e umana e mi sento divisa da questa scelta».Perché non è rimasta in Abruzzo? Il presidente D'Alfonso non le ha proposto un rinnovo dell'incarico?«Guardi, sei mesi sono troppi per cominciare a parlare di rinnovo di un incarico triennale. Solitamente se ne comincia a discutere un paio di mesi prima. In ogni caso non si è parlato di rinnovo neanche dopo la richiesta ufficiale del ministro. Comunque non è questo. A Roma vivono i miei due figli che hanno 10 e 11 anni, c'è la mia famiglia, e lavorare come capo dell'ufficio legislativo di un ministero non è un'offerta che ti fanno tutti i giorni. I due incarichi però sono incompatibili, quindi scegliere una strada era necessario. Io ho scelto la strada del ritorno a casa anche se in Abruzzo ci lascio il cuore».Come è iniziata l'avventura abruzzese?«Tutto è cominciato da Bussi, dal processo per la discarica. Come Avvocato dello Stato ho conosciuto il presidente D'Alfonso durante le udienze che si sono svolte alla Corte d'Appello dell'Aquila. Un processo sul caso di inquinamento più grave in Europa. Per me si è trattata della più grande esperienza professionale che potessi fare da avvocato, con la grande soddisfazione della vittoria processuale. Ma oltre all'aspetto professionale devo dire che dal 1998, da quando cioè ho cominciato la professione , non mi è mai capitato di incontrare un contesto così ricco dal punto di vista umano. Tra l'altro si tratta di un tessuto lavorativo e professionale molto qualificato e dalle potenzialità elevatissime. Faccio riferimento in particolare al Comitato Via, ma anche alla collaborazione e al rapporto di reciproca stima e fiducia instaurato con assessori e dipendenti. Una fiducia che credo di non avere mai tradito».Secondo lei perché D'Alfonso l'ha scelta come direttore generale dell'ente che presiede?«Sicuramente ha avuto l'occasione di verificare "de visu" la mia professionalità, e poi ho un curriculum di tutto rispetto...».Dopo due anni e mezzo cosa lascia a questa regione?«Un'eredità di non poco conto e riguarda Bussi, che apre e chiude questa mia felice parentesi. Si tratta dell'indagine epidemiologica che ho avviato con la collaborazione dei sindaci e del direttore del dipartimento Welfare Angelo Muraglia. Io conto sul fatto che la giunta regionale porti avanti questo progetto di ricerca di verità».Un segreto da rivelare ai lettori del Centro.«Più che un segreto è un'idea che mantengo nella mia mente. Quella che un domani tornerò in Abruzzo. Per viverci».
A chiamarla a Roma il ministro Martina. Guiderà l'ufficio legislativo del Mipaaf
ROMA. E' stato il ministro Maurizio Martina in persona (foto) a proporre a Cristina Gerardis - avvocato genovese di 44 anni residente a Roma, madre di due figli di 11 e 10 anni, direttore generale della Regione Abruzzo - di prendere in mano l'ufficio legislativo del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). La Gerardis inizierà il prestigioso incarico martedì prossimo, 23 maggio, quando dovrà partecipare al pre-consiglio dei ministri nel quale verrà prodotto un provvedimento per l'agricoltura biologica. Prima di lasciare l'Abruzzo, il direttore generale ha posto le basi per l'indagine epidemiologica sulla popolazione che ha subìto per decenni l'inquinamento della discarica dei veleni di Bussi sul Tirino.