Tassa Airbnb, rimborsi Iva, sanatoria per i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, giochi, risorse alla Province, web tax. La lista delle voci con cui il Parlamento si appresta a modificare la manovra-bis è lunga, ma il vero snodo politico è quello della reintroduzione dei voucher, o quanto meno di strumenti destinati a sostituirli. I piani del governo non piacciono affatto a Mdp che, facendosi interprete delle rimostranze della Cgil, ha annunciato, e in parte già eretto, le barricate, causando una vera e propria impasse.
Il problema nasce dal fatto che, al di là delle raccomandazioni della Commissione Lavoro della Camera e di molti emendamenti , l'intenzione dell'esecutivo è quella di garantire l'utilizzo dei nuovi buoni non solo alle famiglie ma anche alle imprese, per quanto piccole, con cioè appena 5 dipendenti, e per importi comunque limitati, pari a non più di 5.000 euro per datore di lavoro. Un'idea che fa rabbrividire i fuoriusciti dal Pd, che potrebbero far mancare il loro appoggio in maggioranza. Sicuramente il nodo sarà uno degli ultimi a sciogliersi nel corso dell'esame in Commissione Bilancio della Camera che partirà invece domani con il voto dei primi articoli, quelli relativi alle voci di entrata.