Crisi di maggioranza, si apre una settimana cruciale per il sindaco Maurizio Brucchi. Il primo cittadino dovrà presentare a breve la sua nuova Giunta a sei con il taglio di tre assessori. Una scelta non facile per il primo cittadino, che infatti finora si è preso più di 10 giorni per riflettere sul nuovo esecutivo. La riunione di maggioranza del 9 maggio scorso «ha segnato una rotta che intendo seguire», ha detto Brucchi. Il passare dei giorni, però, ha reso il clima ancora più infuocato: oltre alla questione dell'acqua, su cui Brucchi è tornato protagonista, non si è mai placata quella politica, e adesso il sindaco sembra sempre più solo. Paolo Gatti si è allontanato da Brucchi: il leader di Futuro In non è contento della piega che la crisi sta prendendo né del fatto che il sindaco sembra deciso ad accettare le richieste dei dissidenti sul taglio dei tre assessori. Gatti ha invitato Brucchi a confrontarsi con quello che resta della maggioranza in Consiglio comunale e ha definito imbarazzanti i consiglieri dissidenti (due, Vincenzo Falasca e Alfredo Caccioni sono ex di Futuro In), facendoli saltare su tutte le furie. Anche l'altro alleato storico di Brucchi, Paolo Tancredi, di Alternativa Popolare, ha tirato bordate sui dissidenti, accusandoli di agire per interessi personali e non per il bene della città, non risparmiando nemmeno l'ex di Ncd, poi approdato a Fratelli d'Italia-An, Raimondo Micheli. «Non ha ottenuto quello che voleva e se n'è andato dalla maggioranza, non è possibile che ci siano persone che se ne vanno per battaglie personali e diventano eroi solo perché attaccano chi è al governo. Per quanto mi riguarda, nonostante in un precedente rimpasto mio fratello Marco abbia perso l'assessorato, continuo a sostenere Brucchi». Falasca, dal canto suo replica di non avere alcun interesse personale. «So che è difficile crederlo, visto che il sistema è questo, ma è così. Io continuo a pensare che il commissariamento potrebbe rivelarsi un male per la città ma la decisione spetta al sindaco». Caccioni e Sbraccia, che si sono sentiti oggetto di pettegolezzo, sono furibondi. Se possibile, quindi il clima è ancora più esacerbato adesso rispetto all'inizio della crisi, ma adesso il tempo stringe e Caccioni, per conto anche degli altri due dissidenti, ha lanciato un ultimatum a Brucchi: subito la Giunta oppure si va a casa. Brucchi quindi è costretto ad accelerare i tempi senza attendere il 6 giugno, data del prossimo Consiglio comunale, voluta da Brucchi stesso tra le critiche della minoranza. Sembrerebbe infine che Brucchi stia provando a corteggiare' il consigliere Guido Campana, che da tempo è fuori dalla maggioranza: un film già visto.