BRUXELLES L'Italia ha corretto i conti come richiesto, ora rispetta le regole e non corre più il rischio di una procedura per debito eccessivo. Almeno fino ad ottobre, quando la Commissione europea farà di nuovo il punto su conti pubblici e riforme, valutando gli sforzi che il Governo inserirà nella legge di bilancio 2018, ancora tutti da negoziare con l'Ue. Seppur ridotto rispetto alle regole grazie al nuovo approccio pro-crescita scelto dai commissari, l'Italia dovrà comunque compiere un aggiustamento «sostanzioso». Impegno che non cambierà in caso di elezioni, precisa il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici. E che potrebbe essere rispettato rimodellando la tassazione e reintroducendo l'Imu, almeno per i redditi elevati. Ma è un suggerimento che il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan respinge, perché «non è una buona idea» cambiare una tassa modificata «da pochi mesi».Nel negoziato da qui a ottobre potrebbe intervenire a favore dell'Italia anche una crescita più alta: l'Istat già vede un +1% nel 2017. Le buone notizie sul fronte dei conti sono però accompagnate dai soliti richiami Ue sulle note debolezze italiane: dalla lentezza della giustizia alle misure insufficienti sulle sofferenze. La battaglia di Italia, Francia, Spagna e Portogallo per modificare i criteri di valutazione dei bilanci ha già portato i primi frutti. È infatti la prima volta che Bruxelles indica nelle sue raccomandazioni al Governo di Roma un target di aggiustamento "variabile": lo 0,6% di sforzo strutturale previsto dalle regole verrà ridotto grazie al «margine di discrezionalità» che la Commissione ha rivendicato, pur rischiando di andare incontro alle critiche dell'ala più rigida dell'Ecofin. Ma il vento è cambiato, e i commissari hanno deciso che i conti italiani ad ottobre si valuteranno in base alla situazione economica del Paese. Bassa inflazione, poca domanda, ripresa lenta: tutto concorrerà alla quantificazione degli sforzi. Perché l'Italia deve trovare «la giusta posizione di bilancio che rafforzi la crescita assicurando la sostenibilità dei conti». Ciò che Padoan chiede da anni, è ora nero su bianco. «L'Italia non deve lamentarsi della Commissione Ue perché ha saputo dar prova di una flessibilità intelligente e comprensiva, e questo atteggiamento continuerà a segnare il dialogo costruttivo» con le autorità e il ministro Padoan, ha detto Moscovici, parlando di «buone notizie» sul fronte dei conti. Su quello delle riforme, invece, la situazione è diversa. L'Italia, sotto stretta osservazione per via dei suoi squilibri eccessivi, ha presentato un piano «sufficientemente ambizioso», ma «l'assenza di dettagli» sui tempi dell'attuazione« limita» la sua credibilità. Bruxelles spiega quindi che «non c'è base» per una procedura per squilibri, «purché ci sia una implementazione piena delle riforme» raccomandate.A stretto giro risponde ancora Padoan sottolineando che le riforme «si continuano a fare, bisogna implementarle e farne di altre. Poi, soprattutto, bisogna tenere la politica di bilancio in una strada stretta tra consolidamento e sostegno alla crescita».