In quattro e quattr’otto. E con tutti gli onori: comunicato ufficiale, pubblicazione sulla home page della Regione Abruzzo: la nomina a direttore generale vicario di Vincenzo Rivera, chiamato all’Aquila “il duchino” per via delle sue origini nobiliari, ha avuto gran risalto sui canali di comunicazione regionali, al contrario delle dimissioni della direttrice generale Cristina Gerardis.
Rivera, informa la Regione, “al fine di garantire la necessaria continuità dell’azione amministrativa, svolgerà le funzioni del direttore generale regionale per tutto il tempo necessario all’espletamento delle procedure per la copertura del posto in pianta organica”. E questo perchè non si è dimessa soltanto la Gerardis, ma anche il suo vice Tommaso Di Rino. Il fatto è che la lettera di dimissioni di Di Rino è arrivata dopo, almeno due ore dopo, la nomina di Rivera in giunta regionale: c’era talmente tanta fretta di voltare pagina, che hanno nominato un vicario quando l’altro era ancora in carica.
Quindi il duchino, di recente insignito del titolo di Direttore del dipartimento della presidenza e dei rapporti con l’Europa, adesso fa il bis. Vicario, non si sa bene di chi visto che un direttore in carica non c’è più; ma vicario anche perchè come direttore generale, se mantenesse il ruolo di autorità di gestione dei progetti europei, sarebbe incompatibile; vicario perchè uno straccio di procedura per la selezione, alla fine la Regione dovrà comunque metterla in campo. Anche se, per la verità, in genere anche per il vicario si dovrebbe procedere attraverso una designazione.
Il più quotato alla successione della Gerardis a questo punto potrebbe essere Fabrizio Bernardini.
ps: dicono che se venisse insediato Guido Dezio, fedelissimo del governatore, nascerebbero troppi sospetti. E allora meglio il piano b: Bernardini, appunto.