PESCARA Le posizioni di Alessandrini e Teodoro continuano ad essere distanti. Anche l'ultimo tentativo di riallacciare un dialogo tra il sindaco e l'ex consigliere provinciale è fallito clamorosamente. Fonti del Comune raccontano di un incontro avvenuto sabato scorso tra esponenti della maggioranza e Gianni Teodoro, al termine del quale le parti sarebbero rimaste sulle proprie posizioni. La causa del contendere resta sempre la sostituzione dell'assessore all'anagrafe Lara Di Pietro, che dovrebbe lasciare l'incarico entro la fine del mese.Ma ora lo scenario rischia di complicarsi ulteriormente. Gianni Teodoro, considerato fino a poco tempo fa in pole position per la nomina alla presidenza dell'Ater, rischia di dover rinunciare all'incarico. Fonti dell'amministrazione comunale hanno fatto notare che esiste una norma della Legge Severino che vieterebbe ad ex consiglieri di assumere incarichi in enti pubblici e in enti privati sotto controllo pubblico.E a questo punto la sostituzione della Di Pietro appare ancora in alto mare. La conferma è arrivata sabato pomeriggio, durante un incontro riservato con Teodoro cui avrebbe preso parte anche il vice sindaco Antonio Blasioli. L'obiettivo era sempre lo stesso, ossia riallacciare un dialogo con l'ex consigliere provinciale interrotto bruscamente nell'ottobre scorso, quando Marco Alessandrini decise di estromettere tre assessori dalla sua giunta, tra cui Veronica Teodoro, figlia di Gianni e nipote di Piernicola, capogruppo della Lista Teodoro-Scegli Pescara. Da quel momento è cominciata una guerra fredda, con gli esponenti della lista civica Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli pronti a fare le pulci su ogni provvedimento presentato in consiglio dall'amministrazione comunale. Due settimane fa, il sindaco ha chiamato nella sua stanza Piernicola invitandolo a riappacificarsi con lui per un possibile ritorno della Lista Teodoro in giunta. Per questo, Alessandrini ha richiesto a Teodoro di proporre il nome di una donna che dovrebbe sostituire la Di Pietro. E il nome su cui punta la lista civica sarebbe sempre lo stesso: Veronica.Ma dal sindaco è arrivato subito un altolà. «Con Teodoro si sta ragionando su una donna, che però non sarà Veronica», ha affermato. Poi, ha aggiunto: «Non rientrerà dalla finestra chi è uscito dalla porta».Durissima è stata la reazione di Piernicola Teodoro che, a nome della sua famiglia, ha firmato un comunicato di fuoco. «Al sindaco non ho chiesto nulla e con lui non c'è alcuna trattativa», ha fatto presente, «Alessandrini ha ripetutamente chiesto una mia interlocuzione per sollecitare la possibilità di riallacciare il dialogo, che lui stesso ha immotivatamente interrotto, anche se, alla luce dell'evanescenza politica delle ultime dichiarazioni del sindaco, prive di senso e lungimiranza, ho come l'impressione che Alessandrini voglia far pagare alla città il prezzo delle sue incapacità di risolvere le questioni».A Teodoro non è andata giù la scelta di sostituire Veronica in giunta e anche sabato scorso avrebbe insistito nel richiedere le motivazioni di quella decisione. Ne è nato, dunque, un caso politico che rischia di compromettere la ripresa di un dialogo tra Teodoro e il resto della maggioranza.
Ecco la norma che lo metterebbe fuori gioco
È il decreto legislativo dell'8 aprile del 2013, numero 39, la cosiddetta Legge Severino, che stabilisce le cause di incompatibilità e inconferibilità per gli incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato sotto controllo pubblico. Al punto G dell'articolo uno si legge: «Per inconferibilità si intende la preclusione permanente o temporanea a conferire gli incarichi, previsti dal presente decreto, a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni, o svolto attività professionali a favore di questi ultimi; oppure a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo politico».