L'AQUILA Saranno 108 i Comuni abruzzesi, alla fine del progetto, che durerà 180 giorni, ad essere cablati su tutto il territorio con la fibra ottica con banda ultra larga. Un lavoro rapido, con il minimo impatto ambientale e al quale per ora hanno aderito tecnicamente 21 comuni (Casoli, S. Giovanni Teatino, Vacri, Calascio, Carapelle Calvisio, Castel di Sangro, Civitella Alfedena, Pescasseroli, Rivisondoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rocca Pia, S. Stefano di Sessanio, Carpineto della Nora, Elice, Sant'Eufemia a Maiella, Alba Adriatica, Giulianova, Nereto, Sant'Egidio alla Vibrata, Tortoreto). Entro il 31 maggio dovranno firmare la convenzione (finora solo dieci amministrazioni lo hanno fatto).Ieri mattina all'auditorium di Palazzo Silone, all'Aquila, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il responsabile dell'ufficio dell'Agenda digitale della Regione, Domenico Lilla; Alessio Beltrame, capo della segreteria del sottosegretario al ministero per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli; e il direttore generale di Infratel Italia Spa (società appaltante in house del ministero), Salvatore Lombardo, hanno illustrato ai sindaci i contenuti della convenzione del grande Progetto Bul (Banda ultra larga).«L'Abruzzo è la prima Regione ad aver risposto al primo bando di gara», ha sottolineato Beltrame, «finora i soldi per questo tipo di infrastrutture sono andati ai privati a fondo perduto e gli impianti sono di loro proprietà. Ora siamo di fronte a un Piano nazionale di rete pubblica, che verrà messa a disposizione dei privati e, quindi, per lo Stato e i Comuni, è un investimento».Non a caso ci sono stati diversi ricorsi al Tar da parte di compagnie private («tutti respinti», ha precisato Beltrame). D'Alfonso ha sottolineato l'opportunità di crescita dei Comuni, che saranno serviti «al 100% dalla banda ultra larga», mentre si stanno adottando procedure «per coprire anche le "case sparse"».«I Comuni dovranno vigilare sui lavori e sulla buona esecuzione», ha rimarcato il presidente della Regione. Per l'Abruzzo sono a disposizione 134 milioni di euro, su un totale di 1,2 miliardi distribuiti per sei regioni, in questo primo bando.Qualche perplessità da parte dei sindaci di piccoli comuni, come Carapelle Calvisio (Domenico Di Cesare), Calascio (Ludovico Marinacci) e Santo Stefano di Sessanio (Fabio Santavicca) per quanto riguarda le zone rosse, inaccessibili dopo il sisma del 2009. «Per questo abbiamo convocato un tavolo tecnico», ha detto Lilla, «in modo da risolvere il problema». Le reti dovranno arrivare fino all'ingresso di ogni abitazione o attività produttiva.«Per le zone colpite dal sisma ci sarà un progetto ad hoc», ha precisato l'ad di Infratel, Lombardo. «I Comuni dovranno collaborare e segnalarci eventuali anomalie nei lavori, che saranno a bassissimo impatto ambientale e non ci saranno problemi di interruzioni di traffico veicolare. Per installare la banda ultra larga verrà praticato un taglio a terra profondo 50 centimetri e largo 10, per un avanzamento di 300-400 metri al giorno».Per quanto riguarda L'Aquila, c'è un problema da risolvere con la Provincia. «Siamo a qualche millimetro di incomprensione», ha detto D'Alfonso. «La Provincia non dà i permessi perché, nonostante l'impatto minimo, vuole un ripristino della sede stradale di due metri. Sarebbero sufficienti i 50 centimetri, ma noi abbiamo concesso un metro», ha detto Lombardo, «farne due significherebbe sprecare denaro pubblico e potremmo essere soggetti a indagini della Corte dei conti».