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Data: 25/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Politici all'attacco. I deputati abruzzesi avvisano Delrio «La responsabilità politica è sua» Dal Pd al M5S, da FI ad Ap e Articolo 1. Tutti d'accordo: intervenga il ministro per superare lo stallo. E in commissione Bilancio, alla Camera, si votano gli emendamenti sull'A24 e l'A25 alla manovrina

ROMA Paolo Tancredi tira un sospiro di sollievo, ma senza abbassare la guardia. «Perché la partita vera si giocherà nelle prossime ore, probabilmente domani sera (stasera, ndr), quando gli emedamenti saranno messi al voto - avverte -. E prima di cantare vittoria è bene attendere che vengano respinti». Gli emendamenti in questione sono quelli presentati, tra gli altri, dall'ex ministro Enrico Zanetti e dal presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci (Pd), in commissione Bilancio a Montecitorio, dove si sta esaminando la manovrina del governo. Se approvati, determinerebbero l'assegnazione all'Anas dei canoni concessori accantonati da Strada dei Parchi, la società che gestisce le autostrade abruzzesi A24 e A25. Sulle quali, dal 2012, le competenze sono transitate proprio da Anas in capo al ministero delle Infrastrutture (Mit). Strada dei Parchi ha proposto di utilizzare quegli accantonamenti - che Anas reclama - per finanziare i circa 200 milioni di euro di lavori necessari per gli interventi urgenti antiscalinamento. «I miei emendamenti andavano proprio in questa direzione, per consentire l'utilizzo delle somme accantonate nella realizzazione degli interventi urgenti e necessari - spiega Tancredi -. Ma sono stati dichiarati inammissibili per materia, sia in questa sede che in occasione della conversione del decreto terremoto». E quelli di Zanetti e Realacci? «La Ragioneria dello Stato si è pronunciata contro, temendo il rebound negativo di un possibile intervento su una materia oggetto di un contenzioso (per accertare se i canoni accantonati da Strada dei Parchi spettino ad Anas o al Mit, ndr)- prosegue il componente della commissione Bilancio in quota Alternativa popolare -. Mi sono opposto duramente e, alla fine, il governo ha espresso parere negativo». La questione, secondo Tancredi, è chiara. «Mi pare che non ci sia la possibilità di pretendere che la concessionaria si faccia carico di questi interventi, trattandosi di oneri sopravvenuti non ricompresi nella concessione - sottolinea -. Ciò detto, preso atto che questi interventi si debbano comunque fare, il Mit deve assumersi la responsabilità di una decisione definitiva: o si fanno a spese degli utenti aumentando i pedaggi o si finanziano con i canoni concessori e, quindi, a carico dello Stato». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Fabrizio Di Stefano di Forza Italia. «Sono fermamente contrario al trasferimento di risorse, per lo più versate da utenti abruzzesi nelle casse dell'Anas - avverte -. Perché come sempre più spesso sta capitando finiscono per finanziare opere del Nord». Quanto alle responsabilità, Di Stefano è chiaro: «Il governo non può limitarsi ad esprimere parere favorevole o sfavorevole su singoli emendamenti - conclude -. Ma dovrebbe farsi promotore di una proposta e, quindi, di una soluzione assumendosene la responsabilità». Nel Pd, il rosetano Tommaso Ginoble, contrario agli emendamenti pro Anas, va dritto al punto. «Il ministero delle Infrastrutture deve dire una parola chiara - avverte -. O i lavori sono urgenti, e quindi vanno fatti, oppure non lo sono. E in questo caso deve metterlo per iscritto assumendosi la responsabilità di ciò che afferma. Tenendo conto del nodo sicurezza e dell'importanza che queste autostrade rappresentano per l'Abruzzo». Anche Gianni Melilla di Articolo 1 chiama in causa l'esecutivo: «Assodato che questi interventi vanno fatti a prescindere da chi debba sostenerne il costo - spiega - deve essere il ministro Delrio ad assumersi la responsabilità di sbloccare l'impasse cercando di mettere tutti d'accordo». Gianluca Vacca del M5S non ha dubbi sulle responsabilità politiche del ministero delle Infrastrutture, nei cui confronti annuncia un'interrogazione anche per conoscere e acquisire il carteggio intrattenuto con Strada dei Parchi. «Delle due l'una - avverte il deputato grillino -. O il Mit intima al concessionario, laddove ne ricorrano le condizioni, di mettere in sicurezza i viadotti, revocando la concessione in caso di inottemperanza, oppure, se l'onere economico di tali interventi non ricade su Strada dei Parchi, deve provvedere allo stanziamento urgente dei fondi necessari».

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