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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti caos. Autobus vecchi, corse tagliate. La dura vita dei pendolari. Gli effetti della riduzione di otto milioni di finanziamenti scontati da studenti e residenti delle zone interne, l’Arco raccoglie le loro voci

PESCARA Pendolari delle aree interne e studenti. Sono queste le due categorie che si sentono maggiormente penalizzate dall’attuale organizzazione del trasporto pubblico locale. Ad esempio, il sindaco di Serramonacesca Franco Marinelli denuncia disservizi sulla tratta, gestita da Tua, che dal borgo pescarese della Val Pescara conduce al capoluogo: «Molti pullman - lamenta il primo cittadino, che ogni giorno si reca al lavoro all’ospedale di Pescara - sono dell’anteguerra e, tra l’altro, non offrono la possibilità di fare il biglietto a bordo considerando che anche a terra è difficile trovarli. E poi trattandosi di un biglietto suburbano, comprensivo di due tratte, si arrivano a spendere 6 solo per andare e tornare da Pescara a Manoppello scalo.A questi prezzi chi ci viaggia?». Ma anche nella valle vestina, i residenti si sentono isolati: «Molti sindaci di quell’area - aggiunge Antonio Di Marco, presidente della Provincia - chiedono più corse per agevolare gli studenti». Quelli del polo pescarese dell’Università D’Annunzio, invece, reclamano soprattutto per la mancanza di agevolazioni: «Abbiamo riscontrato - riporta Carmela Parisi, vice presidente dell’associazione studentesca 360 gradi, che rappresenta 12 mila studenti a Pescara - che non c’è la possibilità di fare abbonamenti annuali da parte degli studenti, nonostante loro siano costretti a raggiungere le facoltà, in viale Pindaro, fino ai primi giorni di agosto per dare gli esami. Inoltre mancano le corse serali dopo le 22.30 e i collegamenti da e per la stazione e l’aeroporto, che mettono in difficoltà gli studenti Erasmus ». Problematiche, queste, di cui dovrà necessariamente occuparsi la Regione Abruzzo, quale ente programmatore, che lo scorso anno ha aumentato le tariffe e ridotto i servizi: «La Regione - conferma Franco Rolandi, segretario regionale della Filt Cgil - ha aumentato gli abbonamenti del 15% e ridotto alcuni servizi, adeguandosi alla penalizzazione decisa dallo Stato che, a fronte di un finanziamento iniziale di 130 milioni di euro, ha ridotto di 8 milioni i fondi per il trasporto pubblico locale». Penalizzazione poi sospesa quest’anno, dopo il sisma che ha colpito l’Abruzzo, ma la riduzione era stata decisa a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi a cui i fondi sono vincolati: «Obiettivi falliti - precisa Rolandi - che sono il numero degli utenti trasportati e il raggiungimento dei costi standard, infatti la nostra regione non dispone di un trasporto pubblico di massima - come la metropolitana - e al di là della fascia costiera, dove gli utenti, non mancano nelle aree interne è difficile ottenere proventi ». Infine l’Arco consumatori, dopo aver esaminato le carte dei servizi - o carte della mobilità - delle aziende di trasporto locale, segnala la loro poca trasparenza: «Sono documenti - protesta il presidente Franco Venni - che dovrebbero elencare gli impegni che le aziende prendono nei confronti dell’utenza ma che, in realtà, diventano loro autocelebrazioni o un modo per affermare i doveri degli utenti verso l’azienda e non i loro diritti».

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