ROMA La svolta arriva a notte inoltrata. Quando la soluzione del rebus sulle autostrade A24 e A25, che collegano l'Abruzzo a Roma, irrompe, sotto forma di emendamento del governo alla manovrina, in commissione Bilancio della Camera. «Una mezza vittoria, ora vogliamo che diventi totale», commenta in mattinata, soddisfatto per l'esito della battaglia, il deputato teramano Paolo Tancredi. Soldi sbloccati. Il nodo riguarda gli interventi urgenti antiscalinamento che Strada dei Parchi, la società concessionaria che gestisce le due autostrade abruzzesi, ha proposto di finanziare utilizzando le somme accantonate dei canoni concessori. Proposta che l'emendamento del governo, se approvato, farebbe di fatto fa sua. Ma cosa prevede nel dettaglio il testo dell'esecutivo? Innanzitutto, «viene sospeso» transitoriamente «l'obbligo del concessionario del versamento delle rate del corrispettivo della concessione» per gli anni 2015 e 2016, «ciascuna dell'importo di euro 55.860.000». Destinando tale somma «all'immediato avvio dei lavori di messa in sicurezza antisismica delle Autostrade A24 e A25». Le rate sospese, «per complessivi euro 111.720.000», dovranno essere corrisposte dal concessionario «in tre rate», ciascuna dell'importo di 37.240.000 euro più interessi, «a scadenza 31 marzo degli anni 2029, 2030 e 2031». Mezza vittoria. L'emendamento, che sarà votato con tutta probabilità entro stasera, rende disponibile poco più della metà dei circa 200 milioni di euro che servono per gli interventi urgenti antiscalinamento. Per questo Tancredi parla di «mezza vittoria». Che il deputato abruzzese vorrebbe ora trasformare in successo totale con un sub emendamento per ampliare la portata del testo presentato dal governo. «L'esecutivo ha sbloccato due canoni della concessione coprendo il 50% della spesa stimata - spiega al Centro il parlamentare teramano -. Noi vogliamo salire a quattro canoni per dare copertura totale agli interventi, scongiurando un aumento delle tariffe a carico degli utenti». Ma in ogni caso, osserva Tancredi, «già se passasse come formulato dal governo, l'emendamento permetterebbe di iniziare subito a fare gli interventi urgenti». Senza contare che ieri sono stati bocciati tutti gli emendamenti che provvedevano di assegnare all'Anas i canoni accantonati da Strada dei Parchi.Soddisfatti a metà. Notizie, quelle arrivate da Montecitorio, accolte con favore anche dalla società concessionaria. «L'emendamento presentato dal governo risolve il problema degli interventi urgenti a metà, ci auguriamo che sia ulteriormente migliorabile», commenta, sentito dal Centro, il vice presidente di Strada dei Parchi, Mauro Fabris. «Significa, in sostanza, che la nostra impostazione (quella di sollecitare l'impiego delle somme dei canoni accantonate, ndr) era corretta - prosegue -. Ma, dal momento che è stato affermato questo principio, l'augurio è che adesso il governo sia consequenziale e autorizzi la copertura totale degli interventi urgenti». Resta aperto, in ogni caso, un ulteriore capitolo. Quello degli interventi strutturali, ben più ampi e impegnativi, anche economicamente, sulle due autostrade abruzzesi. E per i quali sarà necessario, in via preliminare, dare il via libera al nuovo Piano economico e finanziario (Pef). Un fronte sul quale qualcosa sembra iniziare a muoversi. «Ci risulta che il ministero delle Infrastrutture abbia completato l'istruttoria sul Pef e trasmesso lle carte al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) che ora dovrà pronunciarsi», conclude Fabris. Il Pef prevede, tra l'altro, la proroga della concessione a Strada dei Parchi senza gara. Un'eccezione alle regole della concorrenza e del mercato sulla quale l'Ue non sembra intenzionata a porre veti. Trattandosi, nel caso dell'A24 e dell'A25, di autostrade ad alto rischio sismico.
Melilla plaude: effetti positivi sul lavoro. Dubbi da Vacca (M5S)
ROMA Manca ancora il via libera della commissione Bilancio di Montecitorio, ma l'emendamento del governo, che sblocca gli interventi urgenti antiscalinamento su A24 e A25, segna di fatto una svolta. Che Gianni Melilla, tra i parlamentari abruzzesi più agguerriti sul tema delle autostrade, saluta con soddisfazione. «Si tratta di una scelta necessaria e anche se tardiva, che ho ripetutamente sollecitato con varie iniziative parlamertari - sottolinea il deputato di Articolo 1, componente della stessa commissione Bilancio di Montecitorio - stante l'assoluta urgenza degli interventi per la messa in sicurezza di viadotti, gallerie e impianti vari dell'A24 e A25, prima che possano succedere disgrazie e incidenti». Insomma, da un lato «Strada dei Parchi spa», concessionaria delle autostrade che collegano l'Abruzzo a Roma, «avrà le risorse necessarie» per intervenire, sottolinea Melilla. Dall'altro, aggiunge, «l'investimento di quasi 112 milioni di euro avrà anche una ricaduta positiva sull'occupazione e sul settore delle costruzioni». A conti fatti, conclude Melilla, «una buona notizia per l'economia abruzzese e laziale». Molto più cauto il commento del pescarese Gianluca Vacca, del Movimento 5 Stelle, sull'emendamento del governo. «C'è da chiedersi se la manutenzione ordinaria e soprattutto quella straordinaria delle autostrade, in concessione alla società Strada dei Parchi, sia stata fatta nel corso degli anni secondo quanto stabilito dalla convenzione della concessione - spiega -. È stato verificato il rispetto degli obblighi di manutenzione stabiliti nella convenzione da parte del ministero competente?» E, soprattutto, «è stata sufficiente per impedire questo stato di criticità post sisma?». Interrogativi, peraltro, già sollevati dal M5S, circa un anno fa, con un'interrogazione parlamentare. E che, prosegue Vacca, «rimangono senza risposta». Per questo, con i colleghi abruzzesi Colletti e Del Grosso, annuncia un'ulteriore interrogazione. «Non sarebbe accettabile che le autostrade, in qualità di opere strategiche, siano date a privati senza riscontrarne un reale beneficio per la comunità - aggiunge Vacca -. È sotto gli occhi di tutti che qualcosa non va. Il cittadino deve sapere a chi chiedere più sicurezza delle strade e non vuole assistere al solito rimpallo di responsabilità e dei doveri. È evidente che se lo Stato gestisse direttamente le autostrade, dovrebbe provvedere alla sicurezza delle stesse senza alcun impedimento»