ROMA Salvataggio in extremis per gli stipendi dei 1.358 dipendenti Alitalia che finiranno in cassa integrazione straordinaria dal prossimo mese. A disinnescare la mina ci ha pensato in serata il commissario Luigi Gubitosi: anticiperemo il trattamento base della Cig che deve erogare l'Inps. Senza questa mossa, piloti, assistenti di volo e personale di terra si sarebbero trovati senza un euro in busta paga per almeno 4 mesi, oltre che con uno stipendio decurtato di almeno il 20%. La procedura per ottenere il «paracadute sociale», ovvero la Cigs e i soldi del Fondo Volo, ha infatti tempi lunghi, minimo 4 mesi, prima di arrivare all'erogazione dell'assegno. Il rischio era quindi quello di mettere sul lastrico gli 828 dipendenti di terra e i 430 del personale navigante che, in assenza dell'intervento della compagnia che metterà mano al portafoglio, anticipando le prestazioni assistenziali, avrebbero avuto serie difficoltà finanziarie, tanto per usare un eufemismo. Gubitosi ha cancellato questa sciagurata eventualità, del resto più che concreta fino alla precisazione della compagnia, che avrebbe unito il danno alla beffa, ovvero salari decurtati e pagati in ritardo. «Mi sto attivando anche con il presidente Boeri - ha aggiunto Gubitosi - per accelerare il percorso di erogazione dell'integrazione da parte del Fondo e di ridurre al minimo l'impatto della Cigs sulla tempistica retributiva». Accolto quindi l'allarme lanciato da Filt-Cgil e Uil Trasporto e Fit-Cisl.
Il tagli di stipendio saranno più dolorosi con la cassa a zero ore, si riducono invece se la misura viene applicata a rotazione e quindi solo per pochi giorni. Piloti e assistenti di volo in Cigs si troveranno le buste paga più leggere di almeno 500-700 euro al mese, ma almeno, si spera, non dovranno pazientare 4 mesi per ottenere i soldi da Inps e Fondo volo. Verranno anche scongelati, dice Gubitosi, gli elementi variabili della retribuzione (indennità di volo e straordinari), bloccati dall'amministrazione straordinaria.
VERTICE SINDACATI-COMMISSARI
L'arrivo della Cigs non avrà impatti sui voli e non comporterà, almeno per ora, una riduzione delle rotte. Questo non vuol dire che non sia propedeutica ad altri tagli strutturali degli organici. Il No del referendum, che ha bocciato il preaccordo tra compagnia e sindacati, non mette infatti al riparo da interventi unilaterali previsti proprio dall'amministrazione straordinaria. Oggi anche di questo parleranno con i commisssari Cgil, Cisl e Uil, preoccupati da un lato per le reazioni della base ma anche intenzionati a non rompere la «pax sindacale». L'operazione Cigs dovrebbe far risparmiare all'ex vettore nazionale almeno 22 milioni di euro da qui a fine anno. Soldi che, come sempre, sborseranno tutti i contribuenti e che si aggiungono così ai 600 milioni del prestito-ponte.
La Cigs interesserà complessivamente 1.358 dipendenti. E dovrebbe essere così ripartita: quella a zero ore coinvolgerà circa 300 dipendenti di staff (che quindi sarebbero costretti a restare a casa), mentre quelli operativi, che lavorano sulle piste (500 circa) la farebbero a rotazione. Stessa misura per 190 piloti e 340 assistenti di volo. Per loro si immaginano almeno 5 giorni di cassa al mese. Il tutto in attesa di ridiscutere il contratto nazionale e quello aziendale che, come noto, sono scaduti.