CITTÀ DEL VATICANO E' tornata sotto la soglia del miliardo di euro il gettito complessivo dell'8 per mille assegnato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze alla Chiesa italiana. Un leggero calo, come già c'era stato nel 2015, e prima ancora nel 2009. Quest'anno la Cei incasserà 986 milioni di euro (l'anno scorso sono stati 1.018 milioni di euro). I dati sono stati diffusi al termine dell'Assemblea generale che ha eletto il nuovo presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. E' stato spiegato che i numeri si riferiscono alle dichiarazioni dell'anno 2014, sui redditi del 2013.
PREFERENZE Quanto alle preferenze, dai dati che sono stati trasmessi alla Chiesa, relativi alle dichiarazioni del 2014 (dunque sui redditi del 2013) indicano che le scelte dei contribuenti sono state dell'81,23% a favore della Chiesa cattolica. L'andamento delle scelte, anno dopo anno, da quando è entrato in vigore il meccanismo di ripartizione, denota un lieve calo che per, col tempo, si è stabilizzato sopra l'80%. Solo negli anni Novanta la percentuale era risultata superiore, con un picco dell'89% relativa al 2005.
RIPARTIZIONI Sulla ripartizione dei fondi da assegnare ai vari capitoli di spesa, stavolta i vescovi hanno apportato alcune modifiche rispetto al passato. Per esempio la decisione di diminuire le destinazioni per le esigenze di culto e per la catechesi e un aumento per la carità. 361,070 milioni di euro vanno alle esigenze di culto e pastorale (156 milioni alle diocesi, 110 milioni all'edilizia di culto, di cui 40 milioni per nuovi edifici e 70 milioni per la tutela dei beni culturali ecclesiastici, 43,07 milioni al fondo per la catechesi e l'educazione cristiana, 13 milioni ai Tribunali ecclesiastici regionali, 39 milioni alle esigenze di rilievo nazionale). E ancora: 275 milioni vanno agli interventi caritativi (150 milioni alle diocesi per la carità, cinque milioni in più dell'anno scorso, 85 milioni al terzo mondo, 40 milioni alle esigenze di rilievo nazionale). Al sostentamento del clero destinati 350 milioni, come nel 2016. Il cardinale Bassetti, parlando dello stato di povertà in cui versa il Paese, ha lanciato un «appello alla politica con la P maiuscola»: «serve lavoro, nessuno rubi speranza a giovani, bisogna pensare al bene comune».