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Data: 27/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Taxi, ora il tribunale dà ragione a Uber

ROMA Un nuovo capitolo nella complessa saga giudiziaria che riguarda Uber, il servizio di trasporto innovativo più volte a centro delle polemiche. Il tribunale di Roma ha revocato l'ordinanza con la quale il 7 aprile scorso era stato bloccato su tutto il territorio nazionale l'applicazione Uber Black, quello che prevede la possibilità di chiamare direttamente dallo smartphone una vettura con autista. Il cambio di orientamento del tribunale ruota sostanzialmente intorno al fato che il Parlamento ancora una volta con l'ultimo decreto milleproroghe ha sospeso fino al 31 dicembre di quest'anno l'efficacia delle norme che avrebbero dovuto rivedere l'intero settore e in questo modo avrebbero posto limitazioni ad attività come quella di Uber: ad esempio l'obbligo di sostare solo nelle rimesse. Quindi quest'attività (che in realtà non si era mai interrotta) può proseguire, mentre resta preclusa l'attività di altri servizi come Uber Pop. Lo stesso tribunale però ha richiesto un intervento definitivo del legislatore.
«Siamo davvero felici - ha commentato l'azienda- di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner, che potranno continuare a utilizzare la nostra applicazione in Italia. Ora più che mai è forte l'esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, così da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città». Soddisfatte anche tutte le associazioni dei consumatori che sollecitano il governo ad approvare velocemente le misure del sisegno di legge sulla concorrenza. «Si tratta di una vittoria per i principi della concorrenza, ma soprattutto di una ulteriore sollecitazione affinché la politica metta mano a norme superate», ha fatto sapere Sergio Boccadutri, deputato del Partito democratico.
LE CRITICHE
Molto critici invece i tassisti che nei mesi scorsi erano scesi in piazza contro Uber. Durissimi Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi e Alessandro Genovese, segretario di Ugl: «La politica e i veri poteri forti hanno avuto la meglio, un servizio completamente abusivo come Uber Black potrà continuare a operare in Italia, non abbiamo parole per descrivere il nostro sconcerto». «Purtroppo nulla di nuovo. Il pronunciamento del Tribunale di Roma - ha rincarato la dose Nicola Di Giacobbe di Unica Cgil taxi - ancora una volta dimostra che la legge per gli amici si interpreta, per i nemici si applica. Ora più di prima è necessario che il governo e le parti sociali si schierino chiaramente o per un mercato con le regole che rispetta il lavoro o con le multinazionali del caporalato tecnologico».

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