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Data: 28/05/2017
Testata giornalistica: La Repubblica
Voucher, Pd diviso e no di Mdp e Si: la commissione approva i nuovi strumenti con il voto di Fi e Lega. Una maggioranza inedita fa passare l'emendamento che introduce il libretto delle famiglie e il lavoro occasionale per le imprese, mentre il centrosinistra perde pezzi. La ministra Finocchiaro: "Li abbiamo cancellati, chi dice il contrario mente". Camusso: "La Cgil farà ricorso alla Corte Costituzionale"

MILANO - Nessun ritorno dei voucher, ma nuovi strumenti per regolare il lavoro occasionale, altrimenti destinato a essere gestito attraverso pagamenti in nero. All'indomani di una giornata molto tesa alla Camera, la ministra dei rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha fatto il punto sull'ultima versione dell'emendamento alla manovra - presentato dal Pd e approvato stamattina dalla commissione Bilancio della Camera - , cercando di domare la polemica accesa due giorni fa, quando Mdp aveva minacciato l'apertura di una crisi. "I voucher sono stati cancellati con un decreto-legge di questo governo e non torneranno. Chi sostiene il contrario, non dice la verità. Con la conseguenza aggravante a suo carico di voler lasciare nell'illegalità quelle tante piccole prestazioni di lavoro occasionale di modesta entità economica, che oggi non trovano alcuna tutela nel nostro ordinamento", ha spiegato Finocchiaro. "Governo e Pd - ha aggiunto - vogliono regolare i lavori occasionali tutelando i soggetti coinvolti".

Parole e spiegazioni che non hanno ricompattato né il Pd né il centrosinistra. E, tanto meno, hanno convinto la Cgil: Susanna Camusso ha subito fatto sapere che si rivolgerà alla Consulta. Sui voucher, ha detto, "non c'è dubbio che faremo ricorso alla Corte Costituzionale. Siamo profondamente sconcertati - ha detto - da un Governo che un mese e mezzo fa aveva abrogato i voucher e che oggi li reintroduce con caratteristiche per alcuni aspetti assolutamente identiche e per altre di maggiore liberalizzazione. Mi pare che sia assolutamente evidente che siamo di fronte ad una violazione dell'articolo 75 della Costituzione e un impedimento ai cittadini di votare". Per la segretaria della Cgil "quello che deve essere chiaro è che la parola d'ordine non è solo la difesa dei voucher ma dei valori democratici di questo Paese".

Ci sopo poi le divisioni politiche all'interno del Pd: tre deputati vicini ad Andrea Orlando in commissione Bilancio - Antonio Misiani, Susanna Cenni e Carlo Dell'Arringa - non hanno partecipato al voto sugli strumenti che sostituiscono i voucher, mentre i commissari di Mdp hano votato contro, così come i rappresentanti di Sinistra italiana e Movimento 5 Stelle. A favore ha votato il resto del Pd in commissione con Ap, Ala-Sc, Forza Italia e la Lega. La proposta è passata con 19 sì e 6 no.

Replica Ettore Rosato, capogruppo dem alla Camera: nessun rischio per la maggioranza sulla scia delle polemiche di Mdp per il via libera alle nuove norme sui voucher in commissione Bilancio alla Camera. "Mi auguro senso di reponsabilità", ha dichiarato Rosato. Commentando poi le minacce dei fuoriusciti del Pd a proposito del loro appoggio alla maggioranza, ha aggiunto: "Mi auguro che al Senato Mdp mantenga fede agli impegni che ha assunto anche davanti ai suoi elettori dicendo che avrebbe sostenuto con lealtà il governo. Dopodiché ognuno si assumerà la propria responsabilità". Rosato assicura che non ci saranno larghe intese al Senato. "Assolutamente no - taglia corto - c'è la Costituzione che prevede cosa succede nel caso non ci siano i numeri". Poi l'affondo di Rosato: "Mdp è nata dicendo che doveva sostenere in maniera più forte questo governo. Poi il 40% delle volte ha votato contro il governo su tutti i temi dal decreto Errani sul terremoto alla politica estera. Stanno continuando semplicemente a fare quello che volevano fare: destabilizzare questa maggioranza e puntare a fare una piccola quota di proporzionale per tornare qui la prossima legislatura".

Il voto contrario di Mdp era stato annunciato da Arturo Scotto che alla fine minaccia l'uscita dalla maggioranza: "Abbandoniamo i lavori della commissione, non voteremo il mandato al relatore e ci batteremo in Aula per cambiare il testo. Non c'è più vincolo di maggioranza, il nostro vincolo è con chi avrebbe avuto il diritto a votare il referendum. Il voto sui 'nuovi voucher', ha detto Scotto, "lede in modo decisivo il rapporto tra noi e il resto della maggioranza".

La linea dura è confermata dal capogruppo Art 1-Md alla Camera, Francesco Laforgia, in vista dell'approdo del testo in aula: "Il Pd ha scelto di consumare l'ennesimo strappo - dice Lafrogia - . Non voteremo la fiducia e il Pd dovrà spiegare a milioni di Italiani le ragioni di una scelta irresponsabile sul merito e sul piano del funzionamento democratico delle istituzioni. Dovrà anche spiegare perché ha deciso di sabotare questa legislatura".

Scambi di accuse reciproche tra partiti di maggioranza e opposizione e all'interno della stessa maggioranza. È il caso, ad esempio, del dem Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera: "È stato un errore approvare l`emendamento sui `voucher`. Nessuno ha mai negato la necessità di una nuova normativa sul lavoro occasionale, dopo l`abrogazione dei voucher voluta dal governo. Il modo con il quale siamo arrivati a disciplinare le prestazioni occasionali è stato, però, uno dei peggiori". "Quello che sta facendo il Pd, con l'aiuto dei leghisti, di Forza Italia e della destra sui voucher ha un solo nome: si tratta di un'indegna truffa", attacca il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. "La grande coalizione Pd-Fi-Lega compie un atto eversivo - tuona Stefano Fassina, deputato di Si - violano la Costituzione e umiliano il Parlamento che poche settimane fa ha convertito un decreto legge per cancellarli e evitare il referendum".

Le misure. La riformulazione ricalca il testo circolato ieri, apportando alcune piccole modifche, a partire dalla cancellazione dell'acronoimo PrestO (Prestazione Occasionale). L'impianto generale prevede quindi la creazione di due nuovi strumenti: il Libretto Famiglia e il Contratto di Prestazione Occasionale. Il primo è destinato a coprire prestazioni occasionali per piccoli lavori domestici come pulizia, manutenzione. Ma anche servizi di baby-sitting, nidi privati e pubblici, assistenza a bambini, anziani, ammalati, disabili e per lezioni private. Ogni 'assegno' del libretto è da 10 euro. A carico del datore di lavoro i contributi alla gestione separata, il premio dell'assicurazione e gli oneri gestionali per un totale di circa due euro. Due quindi le differenze sostanziali rispetto ai vecchi voiucher: l'importo netto che finirà in tasca al lavoratore sarà di 10 euro e non più di 7,5, e il datore acquisterà il libretto prefinanziandolo, come una sorta di tessera ricaricabile.

Diverso invece il caso del contratto di prestazione occasionale, che sarà un istituto contrattuale vero e proprio, attivato e gestito telematicamente con un compenso minimo orario di 9 euro. "Soprattutto - ha sottolineato la ministra Finocchiaro - a tutti i lavoratori occasionali è riconosciuto il diritto a un compenso orario minimo, al riposo giornaliero, alle pause ed ai riposi settimanali, alla tutela della salute e alla sicurezza, nonché il diritto alla contribuzione previdenziale alla gestione separata Inps (33%) e a quella assicurativa Inail (3,5%)". Escluse dall'utilizzo di quest tipo di contratto, come nella formulazione originale, saranno le imprese dell'edilizia, delle miniere e quelle che eseguono appalti di opere e servizi. Per il settore dell'agricoltura, il contratto di prestazione occasionale potrà essere utilizzato solo per pensionati, studenti e disoccupati. Oltre le 280 ore l'anno di prestazioni infine, il rapporto di lavoro,
si trasformerà in un tempo pieno e determinato.

Per entrambi gli istituti viene fissato un limite massimo di 5000 euro come tetto massimo di compensi e 2500 euro da ogni singolo datore di lavoro, con un massimo di 4 ore continuative al giorno per prestazione.

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