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Data: 28/05/2017
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Nuovi voucher, il Pd si spacca: il testo passa con i voti di FI e Lega. Sì in commissione, Mdp contro e gli orlandiani escono. La Cgil: ricorso alla Consulta

Alla fine l’emendamento che reintroduce i voucher è stato approvato in commissione Bilancio alla Camera, ma con i voti di una maggioranza diversa da quella di governo. Hanno infatti votato a favore, oltre a Pd, Ap e Scelta civica, anche Forza Italia e Lega. Insomma, una maggioranza che ricorda quella che si profila sulla riforma della legge elettorale. Contro si sono espressi i 5 Stelle, Mdp e Sinistra italiana. Gli orlandiani (sinistra pd), sono usciti dalla commissione Bilancio al momento del voto.

L’emendamento, riformulato dal relatore Mauro Guerra (Pd) sul testo presentato da Titti Di Salvo (Pd), è stato approvato con 19 sì e 6 no. Ora il confronto si sposta nell’aula di Montecitorio, dove il decreto sulla manovrina bis, che contiene appunto il contestato emendamento sul lavoro occasionale, dovrebbe arrivare martedì. Il voto finale è atteso entro il 2 giugno e si dà per certo che il governo porrà la questione di fiducia. Poi il decreto passerà al Senato, dove l’esecutivo sarà costretto a richiedere la fiducia per assicurarsi che la manovrina venga definitivamente approvata senza modifiche.

Attenzione sugli orlandiani
Ma a Palazzo Madama la maggioranza è molto meno ampia di quella della Camera. Per questo, se Mdp confermerà il proprio no, i riflettori si accenderanno sugli orlandiani (che comunque non faranno mancare il sostegno al governo) e soprattutto su Forza Italia e Lega. Che, anche se non hanno interesse a far precipitare la situazione, certamente non voteranno la fiducia. Una soluzione per dare indirettamente una mano all’esecutivo potrebbe essere quella di uscire dall’Aula al momento del voto.

La reazione della Cgil
Appresa la notizia dell’approvazione dell’emendamento sui voucher, la Cgil ha dato il via alla controffensiva. «Non c’è dubbio che faremo ricorso alla Corte costituzionale», dice la segretaria generale, Susanna Camusso, annunciando anche una manifestazione nazionale a Roma per sabato 17 giugno. La Cgil è infuriata perché ritiene di essere stata ingannata dal governo che prima, per evitare il referendum sui voucher promosso dallo stesso sindacato, ha fatto un decreto per cancellare completamente i buoni lavoro e poi, approfittando della manovrina, ha fatto passare un emendamento che, sia pure in forma diversa, li reintroduce.
Sinistra Italiana al Quirinale
Del resto, una misura del genere è stata invocata dalle imprese, da una parte dello stesso sindacato (Cisl, Uil) e perfino la Carta dei diritti della Cgil, cioè la proposta di legge di iniziativa popolare portata in Parlamento da Camusso prevede, agli articoli 80 e 81, la «disciplina del lavoro occasionale» limitata a pensionati, studenti e disoccupati per un massimo di 2.500 euro l’anno. Ma, secondo la Cgil, l’emendamento approvato, è «una norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni di lavoratori che hanno firmato i referendum». Sinistra italiana annuncia che chiederà un incontro al Quirinale. Difende l’emendamento Titti Di Salvo: «Colma un vuoto normativo e con la totale tracciabilità combatte il nero».

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