Mentre le navette dell'Atac continuano a prendere a fuoco (ieri a Ponte Mammolo il nono incendio del 2017), nelle rimesse mancano perfino gli pneumatici e la manutenzione dell'aria condizionata in vista dell'estate procede a singhiozzo, il responsabile bus della partecipata del Campidoglio lascia l'incarico. Alessandro Cafarelli, direttore del servizio di superficie, ha chiesto all'amministratore unico di essere spostato da una poltrona che, negli ultimi tempi, è diventata sempre più scomoda. Per prendere il suo posto in pole c'è Marco Mazzotti, fino a oggi responsabile della Pianificazione industriale dell'azienda. Ma va capito se il suo nome, che non dispiace all'au Manuel Fantasia, sia gradito anche al direttore generale Bruno Rota, considerato che i rapporti tra i due vertici della municipalizzata, ultimamente, sono piuttosto burrascosi, vedi lo scontro sui biglietti osè disegnati da Milo Manara.
FERMI NEI GARAGE
Il passo indietro del responsabile bus arriva in uno dei momenti più critici per il servizio di superficie, falcidiato da una sequela infinita di guasti e alle prese con un parco mezzi tra i più vecchi d'Europa: 11 anni in media, contro gli 8,6 anni medi di Milano, i 5 di Berlino, i 6 di Londra e i 7 di Parigi. Dai depositi capitolini escono ormai meno di 1.300 bus al giorno, e un centinaio non finisce il turno perché si ferma prima. Pensare che in teoria i mezzi a disposizione dell'azienda comunale sarebbero quasi 2mila.
L'escalation di guasti e incendi ha convinto anche il Campidoglio ad intervenire. Il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefano, ha convocato un vertice con i lavoratori per mercoledì prossimo nella rimessa di Tor Sapienza, una delle più accidentate. «Ci aspettano mesi sicuramente difficili - spiega Stefano - lo stato dei mezzi lo conosciamo, dovuto ad anni di incuria e poca attenzione nei confronti del trasporto pubblico. Recuperare il tempo perso sarà difficile, un percorso lungo che richiede il massimo impegno da parte di tutti».
NIENTE VENTOLE
A mettere in ginocchio il servizio è soprattutto la carenza di ricambi. Le scorte degli pneumatici sono agli sgoccioli, tanto che la partecipata ha già avviato un bando per ordinare 4mila gomme: 3.200 nuove e 800 «recuperate» dalle carcasse fornite da Atac. Costo dell'operazione: 1 milione e 100mila euro. Dovrebbero bastare per sei mesi, il problema è che tra l'apertura delle buste e l'aggiudicazione passerà del tempo. E i meccanici già da qualche giorno si ritrovano a corto di pezzi per le sostituzioni. Stesso discorso per l'aria condizionata. Il bollettino meteo dice che per tutta la settimana il termometro nella Capitale toccherà i 29-30 gradi. Ma anche in questo caso mancano i ricambi: ventole, essiccatori, compressori. Per chi è abituato a spostarsi con i mezzi pubblici si preannuncia un'estate molto calda.