L'AQUILA«I lavori sono iniziati e devono proseguire senza indugio. La sicurezza per noi è una priorità». Carlo Toto, presidente della Strada dei Parchi, concessionaria della A24 e A25 è intervenuto ieri sul braccio di ferro in corso alla Camera sull'emendamento del governo che destina 110 milioni di euro al ministero delle Infrastrutture per la messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi. Ma «i lavori sono a rischio», avverte Toto perché «non c'è chiarezza sui fondi» dopo l'emendamento presentato alla manovrina economica in discussione alla Camera, che sposta le risorse dal ministero all'Anas. Un primo emendamento firmato dal parlamentare di maggioranza del Sudtirol, Daniel Alfreider è stato ritirato perché in scadenza. Contestualmente però, ha dichiarato all'Ansa il deputato Ap Paolo Tancredi, ne è stato presentato un altro dell'ex grillino (oggi con i Civici Innovatori) Ivan Catalano, dello stesso tenore del primo. L'emendamento punta dunque a spostare dal ministero delle Infrastrutture all'Anas i fondi per gli interventi straordinari di messa in sicurezza dei piloni delle autostrade. Fondi individuati dal provvedimento del governo nel canone che il gestore Strada dei Parchi versa ogni anno per la concessione autostradale. Se l'emendamento Catalano dovesse passare, però, i lavori la messa in sicurezza delle due autostrade non sarebbero più pagati da quei fondi ma da un aumento dei pedaggi. Per l'Abruzzo, secondo il deputato Tancredi, si tratterebe di «uno scippo». «Dietro il dibattito parlamentare si rischia di perdere di vista il cuore del problema», ha spiegato Toto. «La messa in sicurezza urgente di A24 e A25 è una priorità, peraltro chiesta proprio dal ministero delle Infrastrutture, che ha già approvato circa 200 milioni di interventi su 240 complessivi per la sola messa in sicurezza urgente. Spostare i termini del problema e dirottare altrove le risorse significa semplicemente non solo andare contro le norme ma contro il buon senso».E contro la decisione presa dallo stesso ministero pochi giorni fa, quando ha previsto di sostenere la Messa in sicurezza Urgente (Misu) della A24 e A25, destinando allo scopo con un emendamento alla manovrina, le prime due rate del canone. «Visto che il Mit ha approvato parte degli interventi di messa in sicurezza urgente per circa 200 milioni», riprende Toto, «è necessario incrementare da due a quattro le annualità. Garantendo così l'impatto zero sulla tariffa e il completamento dell'intervento». Ma il costo della messa in sicurezza urgente, «non può ricadere sugli utenti. Una questione, ricorda Toto, sulla quale si sono espressi anche i giudici con due pronunciamenti del Tribunale civile di Roma, l'ultimo del 22 maggio, secondo i quali, per effetto di una legge del 2013, «l'unico soggetto legittimato a ricevere il pagamento del canone concessorio da Strada dei Parchi è il concedente, cioè il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e non l'Anas». La legge citata da Toto stabilisce che la concessionaria Strada dei Parchi deve versare il canone annuale di 56 milioni al ministero delle infrastrutture, perché è il Mit il proprietario e il concedente di A24 e A25 (dal 2003 ad oggi Strada dei Parchi ha già versato circa 670 milioni di euro per la concessione). «Se le risorse per la Misu (messa in sicurezza urgente) deriveranno dal canone» conclude Toto «non incideranno sulle tariffe».