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Data: 30/05/2017
Testata giornalistica: Rassegna.it
Verso la manifestazione del 17 giugno - «Nuovi voucher», nuova mobilitazione. Appello al capo dello Stato, raccolta di firme, manifestazione sabato 17 giugno a Roma ed eventuale ricorso alla Corte costituzionale: così la Cgil risponde all'introduzione di Libretto famiglia e Contratto di prestazione occasionale

Appello al capo dello Stato Mattarella, raccolta di firme a difesa della democrazia, grande manifestazione sabato 17 giugno a Roma ed eventuale ricorso alla Corte costituzionale. Questa la prima risposta della Cgil all’emendamento approvato sabato 27 maggio in Commissione Bilancio alla Camera, con cui s’introducono il “Libretto famiglia” (per piccoli lavori domestici, baby sitter, assistenza a bambini e anziani, ammalati e persone disabili, nidi pubblici e privati) e il “Contratto di prestazione occasionale”, istituto contrattuale destinato alle imprese.
“Faremo appello a Mattarella, qui c'è stata una violazione della Costituzione, e il presidente è il garante della Carta”. Così il segretario generale Cgil Susanna Camusso in un’intervista al quotidiano La Repubblica: “Per la prima volta nella storia repubblicana si assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla Costituzione. Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini”.
Per il leader Cgil i nuovi strumenti sono “uguali ai voucher, in alcuni punti addirittura peggio”. Sono “un contratto in senso commerciale, non un contratto di lavoro” aggiunge il leader sindacale: “Non c'è traccia di diritti né di tutele. Niente riposi, malattia, maternità”. In conclusione, Camusso accusa il governo di fare propaganda: “È talmente falso che hanno approvato una norma che non spiega mai, se non per quanto riguarda le famiglie, cosa sia il lavoro occasionale”.
La posizione espressa da Susanna Camusso era stata anticipata da una nota ufficiale della Cgil, in cui il sindacato affermava di trovarsi “di fronte a una norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni di lavoratori che hanno firmato i referendum”. Una norma che “contraddice le stesse decisioni assunte dal governo, che viene votata dalle opposizioni di destra e respinta da parte consistente della maggioranza”. La Cgil, in conclusione, rimarcava “la coerenza e la sensibilità di quei parlamentari che hanno votato contro l’introduzione dei nuovi voucher”, annunciando di continuare la mobilitazione e di adottare “tutte le misure di contrasto possibili affinché i ‘buoni lavoro’ restino un cattivo ricordo del passato”.

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