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Pescara, 24/07/2024
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Data: 31/05/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Dieci obiettivi per un Abruzzo moderno. Nel forum del Centro esperti a confronto sulle criticità e le potenzialità del sistema trasportistico regionale

Dieci punti. Dieci cose da fare, dal potenziamento delle ferrovie all'ammodernamento delle autostrade, allo sviluppo dei sistemi intermodali. Ma da fare subito, con decisione, per evitare tra qualche anno di ritrovarsi di nuovo ad inseguire un Paese ( e un'Europa) che sui trasporti ha deciso di investire in maniera massiccia. Come testimonia il piano da 47 miliardi in 15 anni (molti dei quali destinati alla mobilità) varato lunedì dal governo. I dieci punti sono emersi nel corso del Forum del Centro organizzato il 25 maggio scorso nella sede di Pescara e moderato dal direttore Primo Di Nicola. Tra i partecipanti l'architetto Tommaso Di Biase, Marco Verticelli, presidente dell'Ente porto di Giulianova; Tullio Tonelli, presidente della società di trasporto pubblico regionale Tua; Agostino Del Re, presidente della società Ama dell'Aquila; Umberto Lebruto, Rete ferroviaria italiana(Rfi), Mauro Fabris, vicepresidente della società Strada dei Parchi, Camillo D'Alessandro, consigliere regionale con delega ai Trasporti. Al primo punto c'è il Masterplan, dunque la capacità della regione di intercettare e utilizzare i fondi europei e statali, ha ricordato D'Alessandro. Altro punto è la riduzione del tempo di percorrenza della linea ferroviaria Pescara-Roma, sul quale sono arrivate rassicurazioni da Lebruto. C'è poi il sistema portuale (che sarà oggetto di un nuovo forum) che soffre di ritardi ingiustificabili, anche alla luce della riforma delle Autorità di sistema. Mentre l'aeroporto di Pescara, infrastruttura strategica, ma in costante sofferenza, dovrebbe strutturarsi per ospitare voli intercontinentali, guardando anche ai progetti cinesi per la nuova Via della Seta. Non è meno strategico l'efficientamento del trasporto pubblico locale, alla vigilia di una gara pubblica per l'assegnazione del servizio. Un punto, condiviso, anche dall'onorevole Maria Amato (Pd) è «la riduzione delle diseguaglianze territoriali», che comporta la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali e comunali. Resta tutta da costruire la sinergia tra gomma e ferrovia, sulla quale ha insistito Rfi. Mentre l'economista Giuseppe Mauro, ha fatto notare che «le infrastrutture devono rafforzare il sistema territoriale e avere la capacità di rendere più efficiente il sistema produttivo. Altrimenti diventano fine a se stesse». Ossia, incumpiute funzionali.

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