PESCARA«Abbiamo bisogno che le nostre autostrade A24 e A25 siano messe in sicurezza. C'è già una battaglia in Parlamento che non si esaurirà con la manovrina approvata lunedì. Perché, come cittadini abruzzesi, abbiamo l'esigenza della messa in sicurezza senza che questa vada a gravare sulle tariffe: quindi o attraverso i canoni concessori o altre risorse». Così Antonio Castricone, deputato del Partito democratico commenta l'inserimento nella manovrina approvata in Commissione Bilancio della Camera dei primi 110 milioni per gli interventi sulle autostrade abruzzesi. «Parallelamente a questo c'è un'altra questione», aggiunge Castricone.Quale?«C'è la proposta fatta dal concessionario che è una proposta utile e lungimirante per l'Abruzzo. E che così va considerata, al di là di chi sia il concessionario».Parla del progetto di accorciamento del tracciato.«Che vuol dire velocizzare e mettere in sicurezza l'autostrada, facendo un lavoro sull'altimetria. Quella è un'autostrada di montagna, che resterà in montagna, ma come si è fatto al Brennero, Monte Bianco, San Gottardo, ha bisogno di gallerie a quote più basse. In questo modo avremmo un'autostrada più corta, più veloce e più economica». La ritiene un'opera così necessaria?«Dobbiamo essere consapevoli che le cose attorno all'Abruzzo stanno cambiando. C'è questo collegamento veloce Bari-Napoli che sposta un pezzo del Mezzogiorno verso il Tirreno a da lì verso il nord. C'è il quadrilatero delle Marche che si butta sul Tirreno. L'Abruzzo rischia di restare isolato». C'è chi sottolinea i costi ambientali di questo progetto. E ci sono già state proteste. «Io uscirei dal terreno per cui ognuno diventa geologo, ingegnere, ecc. Ci saranno i passaggi necessari, l'impatto ambientale non potrà essere sottovalutato».L'opposizione non arriva solo dagli ambientalisti ma anche da alcuni sindaci che temono l'isolamento.«Una delle cose alle quali dobbiamo dare la giusta attenzione è che il nuovo tracciato deve evitare scelte penalizzanti per il territorio. Occorre un punto di mediazione chiaro che non scontenti nessuno. In questo senso la politica deve riappropriarsi del ruolo di fare scelte difficili, ma di farle. Se in Abruzzo avessimo fatto sempre scelte di arroccamento, oggi non avremmo la A24 e A25, l'unico vero grande collegamento che abbiamo tra Pescara e Roma. Ma c'è un altro tema che la politica deve affrontare... »Quale?«La modernizzazione della rete ferroviaria tra Pescara e Roma. Noi possiamo inventarci tante cose, possiamo dire che le Ferrovie hanno ridotto la percorrenza, ma oggi occorre ancora più tempo ad arrivare a Roma da Pescara che da Milano. Qui non si vuole l'alta velocità, ma un treno con tempi ragionevoli di percorrenza».