«Sanità e infrastrutture sono due ambiti estremamente specialistici e richiedono per affrontarli, nel merito della politica, una conoscenza dei problemi nella sua complessità». Così, nel suo intervento al Forum del Centro, l'onorevole Maria Amato (Pd). «Faccio il medico», ha aggiunto la parlamentare di Vasto, «mi occupo di un altro tipo di economia, quella del farmaco ed elettromedicale, che purtroppo non ricade sulla nostra regione se non marginalmente, perché gli investimenti delle aziende su questo settore sono limitati». Per contare, ha aggiunto, « bisogna fare massa critica, e non si può pensare di contare in Parlamento con una rappresentanza come quella dell'Abruzzo, che non è certo pesante come quella dei siciliani». Eppure «si può pesare per numero o per autorevolezza, e se si deve pesare per autorevolezza, bisogna essere bravi nella materia». Per mestiere la Amato spiega di avere «la lente delle disuguaglianze e delle fragilità. In Abruzzo una delle disuguaglianze è geografica per due terzi delle aeree interne. Che forse non saranno un investimento dal punto di vista economico e del consenso, ma sono abitate da gente che deve esercitare tre diritti costituzionali come salute, scuola e lavoro». Diritti che, declinati sulla parola trasporto, vogliono dire «favorire la pendolarità e fare correre la sanità per l'emergenza-urgenza. E visto che in Abruzzo si corre su gomma, occorrono le strade». Sempre dal punto di vista delle disuguaglianze, Amato ha sottolineato che nell'Italia dei piccoli comuni e dei cammini «se non si rende raggiungibile, l'Abruzzo resta un bel sogno. Ma non si realizza. È inutile, per esempio, che un comune come Carunchio nel suo Castello metta una scuola di cucina guardando agli Stati Uniti se poi per arrivare dagli Usa ci metti troppo tempo». Infine, ha esortato la parlamentare, occorre fare «massa critica» anche sulla trasversalità Adriatico-Tirreno, «che seguiamo da anni».