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Pescara, 24/07/2024
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Data: 31/05/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grandi manovre in Abruzzo - Rebus delle politiche tra sistema tedesco e elezioni anticipate

PESCARA L'accelerazione verso il voto di autunno spariglia le carte anche nella politica abruzzese. Dopo le amministrative di giugno, non ci sarà il tempo di contare sconfitti e vincitori rimasti sul campo che sarà già campagna elettorale con l'ormai probabile ritorno alle urne per il rinnovo del Parlamento con la nuova legge elettorale. Un'estate che si annuncia caldissima, mentre è già panico anche per gli effetti del cosiddetto sistema tedesco. Il modello proporzionale partorito dall'accordo tra Pd, M5S, Forza Italia e Salvini prevede infatti l'elezione di una buona metà dei parlamentari con il sistema delle preferenze. Si riapre dunque la caccia al voto porta a porta: per conquistare il seggio bisognerà sudarsela come una scalata sulle pareti del Gran Sasso. Ma l'insidia più grande è lo sbarramento al 5% che chiude la porta delle due Camere a molte formazioni minori.
A rischiare sono in tanti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, mentre, proprio il paventato ritorno al sistema proporzionale, aveva portato anche in Abruzzo al proliferare di nuovi partiti e movimenti, pronti a sgomitare per ritagliarsi uno spazio di rappresentanza, o di semplice testimonianza, nella politica nazionale. L'europarlamentare Raffaele Fitto si è appena affacciato a Pescara e Teramo per presentare il suo Direzione Italia, marcando le distanze da Forza Italia ma senza mettere in discussione la collocazione nel centrodestra. Altrettanto hanno fatto nelle settimane scorse Stefano Parisi con il suo Energie per l'Italia e Gaetano Quagliariello, che già un anno fa aveva lanciato la sua Idea. Poi c'è l'Udc di Enrico Di Giuseppantonio, Alternativa popolare di Angelino Alfano e Federica Chiavaroli, Fratelli d'Italia, il movimento Noi con Salvini, la lista Abruzzo civico di Giulio Sottanelli, tutti in qualche modo collocati sul territorio con i rispettivi referenti ma consapevoli che senza alleanze strategiche alle prossime politiche, necessarie per aggirare la soglia di sbarramento, sarà difficile guadagnarsi un posto al sole.

LA SINISTRA Questione che si pone anche a sinistra e interessa molto da vicino Articolo1-Dp, nato dallo strappo di Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema con il Pd di Matteo Renzi. Il deputato uscente Gianni Melilla, proveniente da Sinistra italiana, potrebbe cedere il posto di capolista all'attuale sottosegretario della Giunta D'Alfonso, Mario Mazzocca. Ad Articolo1 ha però aderito anche l'assessore regionale in quota rosa Marinella Sclocco (ex Pd), mentre sarebbe forte il pressing del partito di Melilla nei confronti dell'assessore regionale ai lavori pubblici, Donato Di Matteo, che al momento non sembra però sensibile alle sirene di Articolo1, mentre il ritorno alle preferenze potrebbe rappresentare per lui un'ottima chance nelle liste del Pd. Sinistra italiana, il Psi, Rifondazione comunista (che ha appena eletto il pescarese Maurizio Acerbo alla guida della segreteria nazionale), sono gli altri partiti minacciati dalla quota di sbarramento proposta nella nuova legge elettorale.

IL PD Nel Pd la brusca virata verso le elezioni anticipate potrebbe allontanare l'ipotesi della candidatura alle politiche di Luciano D'Alfonso, sempre smentita dal governatore ma che in molti davano ormai più vicino a Roma che a Palazzo Centi, mentre si affaccia quella del consigliere regionale Camillo D'Alessandro, al suo terzo mandato all'Emiciclo e con la valigia già pronta per Roma. Tra i parlamentari uscenti del Pd, improbabile la ricandidatura di Vittoria D'Incecco e del teramano Tommaso Ginoble, entrambi al secondo mandato, mentre nell'Aquilano la senatrice Stefania Pezzopane potrebbe essere tentata dal bis. Partita tutta aperta anche per i volti nuovi della Camera: Antonio Castricone, Maria Amato e Gianluca Fusilli.

FORZA ITALIA In casa di Forza Italia è ormai certa la presenza nelle liste per il Parlamento del coordinatore regionale Nazario Pagano, molto vicino a Berlusconi, mentre Fabrizio Di Stefano, anche lui al secondo mandato, potrebbe essere convinto a spendersi per la riconquista della Regione nel 2019, correndo per la carica di governatore. Nel Teramano, Gianni Chiodi e Paolo Gatti aspettano di saperne di più prima di muovere passi ufficiali, così come il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, anche lui corteggiatissimo nel centrodestra in vista delle prossime politiche dopo lo strappo con il Ncd di Federica Chiavaroli. Discorso che interessa da vicino anche i parlamentari uscenti del partito di Alfano: Filippo Piccone, Paolo Tancredi e la stessa Chiavaroli, oggi sottosegretario alla Giustizia nel governo Gentiloni, in attesa che Alternativa popolare sciolga il nodo delle alleanze. L'altra partita aperta riguarda il M5S, che alle politiche del 2013 ha eletto cinque parlamentari in Abruzzo, tre alla Camera: Gianluca Vacca, Andrea Colletti, Daniele Del Grosso e due in Senato: Enza Blundo e Gianluca Castaldi. Nel movimento di Beppe Grillo tutto è però complicato dalla selezione dei candidati con il metodo on line, che non dà al momento alcuna garanzia agli uscenti.

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