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Data: 31/05/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Tancredi salva-poltrone di Lilli Mandara

Grazie Tancredi: 143 mila politici si inchinano al parlamentare teramano che li rimette a cavallo di un privilegio perso ai tempi del governo Monti. Grazie a Paolo Tancredi i politici hanno riacquistato di colpo il diritto al doppio incarico, quello di consigliere già lautamente pagato e quello di consulente avvocato, progettista, ingegnere o geometra. Tanto che fa, mica paga lui. L’unico limite è che il doppio incarico non lo potranno assumere nell’ente di appartenenza. Quindi, per esempio, un consigliere comunale di Pescara potrà fare il consulente a Chieti, e viceversa, oppure a Teramo o alla Regione. E nel libero scambio abruzzese, ne vedremo delle belle.

Tagliato quindi dall’esponente di Alternativa popolare (ex Ncd) (che ha firmato l’emendamento insieme a Giovanni Sanga del Pd), il freno al doppio incarico messo dal governo Monti che inserì il divieto di assumere incarichi professionali remunerati. Al massimo, un rimborso spese e gettoni da 30 euro ma solo per i revisori dei conti.

“Forse quella regola di buon senso dava fastidio a molti, così nella prima versione della manovrina l’incompatibilità è stata rimossa. Mi domando quanti politici locali abruzzesi fruiranno di questo regalo” ha commentato la consigliera regionale pentastellata Sara Marcozzi.

“La scelta di cancellare il divieto per le pubbliche amministrazioni di dare incarichi professionali retribuiti a quanti sono già titolari di cariche elettive in enti locali è una vergogna perpetrata in danno dei tanti professionisti, soprattutto giovani, che, nell’attuale periodo di crisi, si vedono ridurre le opportunità lavorative e di guadagno in favore dei rappresentati dei partiti. Chiediamo all’On.le Tancredi di fare un passo indietro e adoperarsi per ripristinare il divieto preesistente per evitare che gli incarichi vengano subordinati a logiche partitiche anziché di garanzia del buon andamento dell’amministrazione” ha aggiunto Marcozzi.

Il problema era stato sollevato qualche settimana fa dal sindaco di Fallo, Alfredo Salerno, che aveva richiamato all’ordine l’avvocato Armando Di Luca, assessore di Borrello, e consulente di alcuni Comuni nell’ambito del contenzioso Acea per il pagamento dei sovracanoni del bacino imbrifero montano. Di Luca non ha mai risposto, forse confidando nell’emendamento, e il 15 maggio scorso ha partecipato a Montelapiano ad un pranzo col sottosegretario alla giustizia, Federica Chiavaroli, stesso partito di Tancredi.
A quell’incontro, racconta Primadanoi, c’erano il sindaco di Montelapiano e altri sindaci che avevano affidato incarichi a Di Luca, anche lui presente al pranzo. La Chiavaroli sarà stata sicuramente al corrente dell’emendamento di Tancredi e magari lo avrà anticipato ai commensali. Per la gioia dei politici di tutt’Italia.

ps: alla faccia del risparmio e della spending review. Prove di accordo col Pd.

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