«Mago dei trasporti? Là non ci vuole un mago, ma un esorcista. Quei debiti rendono ogni politica e ogni azione difficile». Una battuta che rende l'idea del disastro. Da Chia, in Sardegna, dove dal 29 maggio a oggi ha partecipato a una tavola rotonda nell'ambito dell'XI convegno nazionale della Fit- Cisl, Bruno Rota, dal 18 aprile direttore dell'Atac, la disastrata azienda del trasporto pubblico locale di Roma e dopo sei anni alla guida dell'Atm di Milano, lancia un appello al Governo, approfittando della presenza del presidente del Pd Matteo Orfini.
«Roma è il biglietto da visita dell'Italia - così il direttore dell'Atac - Vedo frotte di persone in città che salgono sui mezzi pubblici e prendono la metro in stazioni come Barberini, tutta sporca e scrostata... Io penso che per il Governo un intervento straordinario sulla città, a prescindere da chi sia amministrata, sia un bene per la nazione. Un piano di rinfresco si può fare rapidamente, come è stato per Milano prima di Expo, per renderla presentabile».
E ancora, aggiunge Bruno Rota nel suo appello estemporaneo al Governo: «E' un bene per il Paese che Roma riesca a presentarsi nel suo trasporto pubblico in modo più accettabile e si può fare, almeno sul piano infrastrutturale. Poi resta il problema del debito e quello di ritrovare l'efficienza».