Il Partito Radicale ha dato il via alla raccolta firme per indire un referendum sulla privatizzazione dell'Atac
«ATAC è un'azienda non più risanabile». La pensano così Alessandro Capriccioli e Riccardo Magi, segretari cittadini e nazionali dei Radicali, che da ieri hanno cominciato a raccogliere le firme necessarie per indire un referendum comunale per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico.
La raccolta, partita con il silenziatore nelle prime due settimane di campagna ha fatto registrare l'adesione di 5000 cittadini. Per tagliare il traguardo ne servono 30.000 entro l'estate: solo così sarà possibile tenere la consultazione entro la primavera del 2018.
Con lo slogan «Se non firmi t'attacchi» i radicali puntano a sensibilizzare gli utenti romani, stremati dai continui disservizi dell'azienda di trasporti più disastrata d'Italia, con una campagna di spot sul web che mettono a nudo l'inefficienza dell'Atac.
«Gli spot - ha dichiarato uno dei promotori, Riccardo Magi - ironizzano sulla quotidianità dei romani, alcuni dei quali hanno rinunciato a usare i mezzi pubblici per la loro inefficienza».
A favore del referendum dei Radicali hanno aderito oltre a personalità della cultura e accademici di vari schieramenti anche il Senatore del Pd Walter Tocci, a lungo vicesindaco nella prima giunta Rutelli, esperto e conoscitore profondo dei problemi della mobilità della Capitale.